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Album TOP 10


Federico


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premessa

Dieci dischi sono troppi o troppo pochi? Quando in redazione è cominciata a serpeggiare l’idea di parlare dei dischi della vita, si è brevemente dibattuto sulla questione se fosse meglio indicarne solo uno, fare una scelta di dieci dischi o se metterne di più. Per un verso, sceglierne solo uno sarebbe forse stato più facile perchè gli esclusi sarebbero stati per forza di cose di più e i tagli forse meno dolorosi mentre una classifica di dieci è quasi naturalmente soggetta a ripensamenti, a correzioni e a “ma cosa diavolo avevo in mente quando ho escluso quel disco?” La mia selezione è frutto di gusti personali (più di tutto), importanza nella discografia di un gruppo e obiettiva bellezza, senza ovviamente nessuna pretesa di oggettività o di completezza. Li trovate nell’ordine con cui mi sono venuti in mente, che da sempre è il mio ordine preferito. Per ogni disco trovate anche una canzone da cui consiglio di partire nel malaugurato caso non conosceste gli album in lista.


THE CLASH - London Calling (1979) ind_b.jpg
 

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Non basterebbe un libro intero per sviscerare gli antefatti, la genesi e la realizzazione di un album che col tempo, oltre a suonare sempre sorprendentemente fresco, è diventato una sorta di manifesto sulla libertà creativa. Se volete qui trovate un piccolo approfondimento sull’argomento sempre dalle pagine di RockGeneration.it, dalla armonia ritrovata grazie all’atmosfera dei Vanilla Studios in cui le canzoni hanno preso forma, alla infinità di generi che trovano spazio via via che scorrono le tracce, merito soprattutto della geniale follia del produttore Guy Stevens, dalle inusuali (è un eufemismo) tecniche di registrazione alla via di uscita che i Clash riescono a trovare in maniera insperata e disperata da un periodo che rischiava di mettere fine alla loro carriera dopo solo due dischi.
Traccia consigliata: The Guns of Brixton


THE POGUES - If I Should Fall from Grace with God (1988) ind_b.jpg
 

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Tanto vale giocare a carte scoperte: Shane MacGowan, il cantante e leader dei Pogues scomparso a Novembre 2023, è il mio musicista preferito. Strano a dirsi per un cantante spesso stonato (in tutti i sensi possibili) ma nessuno meglio di lui è riuscito secondo me a compensare delle doti tecniche scarse con la capacità di scrittura, l’abilità nel disegnare immagini di imbattibile poetica dai momenti più banali e miserabili delle esistenze quotidiane e l’intensità delle esibizioni dal vivo nel periodo d’oro. If I Should Fall from Grace with God è il terzo disco della band, quello in cui il produttore Steve Lillywhite riesce a smussare le asperità di Red Roses for Me e di Rum Sodomy & the Lash e a consegnare il gruppo alla meritata celebrità mondiale, trascinata anche da Fairytale of New York, una canzone di Natale “alternativa” la cui bellezza è ancora insuperata.
Traccia consigliata: The Broad Majestic Shannon


THE BEATLES - Rubber Soul (1965) ind_b.jpg
 

hullPraticamente un'impresa nell’impresa scegliere un album della discografia dei Beatles tra i miei dischi preferiti. Cerco di tenerla più corta possibile, scelgo Rubber Soul perchè secondo la mia trascurabile opinione, è proprio con quel disco che i quattro smettono di essere un grande gruppo pop e si trasformano nel più grande fenomeno musicale che il mondo ricordi, è lì che invece che irresistibili canzoni d’amore i nostri si cimentano con una gamma di emozioni incredibilmente più ampia, è in Rubber Soul che Love Me Do o Can’t Buy Me Love diventano Norwegian Wood o Nowhere Man, è tra quei solchi che, forti del tour americano appena concluso, i Beatles inseriscono per la prima volta gli allucinogeni, Bob Dylan e Elvis Presley, tutti incontrati nel loro viaggio statunitense.
Traccia consigliata: Norwegian Wood


U2 - Achtung Baby (1991) ind_b.jpg
 

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Lo scrittore americano Dave Eggers sostiene una teoria curiosa ma azzeccata: secondo lui continuiamo ad ascoltare le canzoni un’infinità di volte fino a che non riusciamo a “risolverle”. Se la teoria è corretta, è probabile che ascolterò i brani di Achtung Baby fino a che sarò capace di intendere e di volere. Per quante volte lo metta sul piatto, ogni volta ci sono dei passaggi che mi sembrano nuovi e mai sentiti prima. Prendete l’assolo sghembo di Until the End of the World: l’avrò ascoltato un milione di volte e ancora oggi non riesco a capire da dove The Edge tiri fuori quei suoni dalla chitarra: non riesco nemmeno a canticchiarlo tra me e me. Aggiungiamoci la voce di Bono che così espressiva non è mai stata prima e probabilmente non sarà mai più, un salto nel futuro sonoro e dei testi, una manciata di melodie irresistibili nel periodo più formativo della mia esistenza e Achtung Baby degli U2 è diventato per me l’album della vita.
Traccia consigliata: So Cruel


FONTAINES D.C. - Dogrel (2019)

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I Fontaines D.C. sono di gran lunga il mio gruppo preferito tra le nuove leve, sono poesia, sono rabbia, sono delle linee di basso che sembrano suggerire sempre una storia leggermente diversa da quella raccontata dagli altri strumenti, voce compresa, sono la voglia di sperimentare, sono l’urgenza dei giovani, sono le radici ben piantate in Irlanda, sono coscienza civile, sono il motivo per cui quest’estate sono stato ben felice di strappare una mezza giornata alle vacanze per prendere un treno dalla riviera romagnola a Bologna insieme a mio figlio Mattia (con cui per fortuna condivido la stessa ossessione), arrivare in puntuale ritardo al Disco d’Oro e ascoltare Romance, la loro ultima fatica, qualche ora prima rispetto al resto del mondo. Quattro dischi, ognuno profondamente diverso dall’altro, tutti di una bellezza sorprendente e per certi versi spaventosa ma secondo me è Dogrel, l’esordio, quello che tra qualche anno ricorderemo come un classico dei nostri tempi. Traccia consigliata: Television Screens


VAN MORRISON - Astral Weeks (1968) ind_b.jpg
 

man"L’album che ho più ascoltato in vita mia, il mio preferito di tutti i tempi” Greil Marcus, critico musicale.
“L’album più importante fino ad oggi nella mia vita. Un disco su persone stordite dalla vita, completamente sopraffatte, bloccate nella loro pelle, nella loro età e nel loro io, paralizzate dall'enormità di ciò che in un momento di visione possono comprendere" Lester Bangs, critico musicale.
"C'è Astral Weeks, e poi ci sono tutti gli altri album" Dave Marsh, critico musicale.
"Il mio classico. Quasi tutti gli esseri umani su questo pianeta dovrebbero conoscere il più grande album di tutti i tempi" Wim Wenders, regista.
Non ho davvero null’altro da aggiungere.
Traccia consigliata: Cyprus Avenue.


WILCO - Yankee Hotel Foxtrot (2002) ind_b.jpg
 

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Anche questo è un disco che nel suo genere ha segnato un decennio. La sua gestazione meriterebbe una trattazione a parte (qui trovate un piccolo approfondimento): in pochi mesi deflagrano le tensioni interne al gruppo, quelle con la casa discografica e i problemi fisici del leader Jeff Tweedy e danno vita a un disco senza etichette, talmente fuori moda da essere rimasto moderno anche dopo più di vent’anni dall’uscita.
Traccia consigliata: Jesus, Etc.


JEFF BUCKLEY - Grace (1994) ind_b.jpg
 

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Il 19 Novembre 1995 Gianluigi Buffon ha esordito in Serie A e quel giorno ero allo stadio a vedere proprio Parma-Milan. Quando poi Buffon è diventato il miglior portiere al mondo a me (ma scommetto a nessuno tra i presenti allo stadio quel giorno) non sarebbe mai venuto in mente di vantarmi di avere capito da subito il talento del portiere perchè era una cosa lampante a chiunque fosse dotato di organi sensoriali funzionanti. Stessa cosa con l’esordio di Jeff Buckley; credo sia difficile rimanere indifferenti a un talento così cristallino, sia nella composizione che nell’esecuzione.
Traccia consigliata: Last Goodbye


THE ROLLING STONES - Exile on Main St. (1972) ind_b.jpg
 

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L’esilio dorato (dal fisco inglese) in terra francese dei Rolling Stones ci regala diversi aneddoti che per anni hanno allietato le chiacchiere tra appassionati e soprattutto un disco talmente ben riuscito che la struttura dell’album diventerà una sorta di scheletro poi replicato in quasi tutti i loro dischi più riusciti: i riff taglienti, gli standard blues rivisitati, la ballatona strappalacrime e il pezzo cantato da Keith Richards. Qui si aggiungono una interpretazione di tutti i musicisti, session men compresi, legata forse al periodo insieme creativo (artisticamente) e distruttivo (fisicamente) del gruppo.
Traccia consigliata: All Down the Line


THE BLACK CROWES - The Southern Harmony and Musical Companion (1992) ind_b.jpg
 

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I Black Crowes sono per me stati uno dei gruppi che meglio ha imparato la lezione dei grandi maestri del passato, dai Rolling Stones appena citati ai Led Zeppelin, dai cori della Motown ai suoni della Stax. In un decennio, gli anni Novanta, pieno zeppo di grandi uscite discografiche, i Corvi Neri dalla Georgia ci hanno regalato un suono che a distanza di anni si è rivelato non certo di avanguardia ma di sicuro di gran gusto, oltre a tanti spettacoli dal vivo clamorosi.
Traccia consigliata - My Morning Song


 

Autore : Federico Piva, Ottobre 2024