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TRAVELING WILBURYS

Cinque veri amici, non il più grande Supergruppo



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Lucky

Nelson

Otis

Charlie T. Jr
Lefty
Boo
 
Spike
 
Clayton
 
Muddy
 


Premessa
L'articolo dell'amico Stefano sulla Electric Light Orchestra ha messo in moto le rotelline della mia complicata testolina. Inanzitutto per la puntuale e sentita recensione di un disco che ho amato molto. Poi mi è venuto alla mente Jeff Lynne, geniale personaggio che ha influito su parte della musica degli ultimi decenni. Non solo con la sua ELO ma anche, e specialmente, come produttore e collaboratore di grandi artisti. Ritengo che Lynne sia paragonabile a Phil Spector. A partire da George Harrison per arrivare alle ultime realizzazioni di 'nuovi' brani dei Beatles, il sound è opera sua. E questo stile lo ritroviamo anche nei dischi di cui in seguito andiamo a parlare.
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La Storia

Nella mia ricerca di informazioni in rete mi sono imbattuto in due interviste che dicono esattamente le cose di cui volevo parlare. Ho quindi messo da parte quanto già scritto e, anche se sono un pò lunghine, le propongo .


1 - Intervista rilasciata a Countdown nel 1990 in cui George Harrison racconta come prese forma il gruppo

“Accadde dopo che ebbi registrato un disco chiamato “Cloud Nine” (l'ultimo album della carriera solista di Harrison pubblicato nel 1987 prodotto da Jeff Lynne). In Europa fanno dei singoli da 12 pollici e di solito a loro piace avere una canzone in più nel disco. Quindi mi chiesero una canzone, ma io non ne avevo una già registrata. Quindi pensai che la cosa più semplice da fare fosse andare in studio il giorno seguente, scrivere una canzone.......
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2 - intervista che Jeff Lynne concesse a Billboard in occasione del trentesimo anniversario di "Vol. 1" 

Ho letto un sacco di storie diverse su come si è formata la band. Cosa ricordi?

Avevo appena iniziato a lavorare con George, producendo Cloud Nine, e ci stavamo lavorando da un paio di mesi probabilmente, e George disse, "Sai cosa? Io e te dovremmo avere un gruppo." E io gli dissi, "Oh, è una grande idea." Che bella cosa essere invitati a far parte di un gruppo da George Harrison. E io dissi, "Chi dovremmo ....

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A George Harrison và ascritto il merito di aver creato l’ambiente Wilbury dove cinque star potevano godere di una collaborazione senza ego. Tutti cantavano, tutti scrivevano, tutti producevano, e si divertivano molto a farlo. Tutti e cinque erano buoni amici che si ammiravano e si rispettavano a vicenda.

La leggenda (contrariamente a quanto affermato da Lynne) vuole che il nome “Wilbury” nasca da un modo di dire che Harrison usava spesso durante le registrazioni di “Cloud Nine”, soprattutto quando veniva registrato qualcosa che non gli piaceva. “We’ll bury ‘em in the mix”, ovvero “lo cancelleremo in fase di mixaggio”, si accorcia in “Willbury”.

 
Discografia

TRAVELING WILBURYS VOL.1
 
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Crediti

Lucky Wilbury (Bob Dylan) – lead and harmony vocals, acoustic guitar, harmonica on "Handle with Care"

Nelson Wilbury (George Harrison) – lead and harmony vocals, electric and acoustic guitars, slide guitar

Otis Wilbury (Jeff Lynne) – lead and harmony vocals, electric and acoustic guitars, bass guitar, keyboards; drums and cowbell on "Handle with Care"

Lefty Wilbury (Roy Orbison) – lead and harmony vocals, acoustic guitar

Charlie T. Wilbury Jr (Tom Petty) – lead and harmony vocals, acoustic guitar

Drums – Jim Keltner

Percussion – Ray Cooper
Saxophone – Jim Horn

Tracce

A1 - Handle With Care (03:20)

A2 - Dirty World (03:30)

A3 - Rattled (03:00)

A4 - Last Night (03:48)

A5 - Not Alone Any More (03:34)

 

B1 – Congratulations (03:30)

B2 - Heading For The Light (03:37)

B3 – Margarita (03:16)

B4 - Tweeter And The Monkey Man (05:30)

B5 - End Of The Line (03:30)

 

L'album fu un grande successo: ottenne un triplo disco di platino e vinse un Grammy Award per la migliore interpretazione rock per un duo o un gruppo. Fu salutato dalla critica come il migliore e unico album del suo genere. Ma il disco ebbe un effetto positivo anche sui musicisti: ringiovanirono le carriere di Dylan, Orbison e Petty. Petty pubblicò il suo capolavoro, Full Moon Fever , prodotto da Lynne, l'anno seguente, e Oh Mercy di Dylan, pubblicato anch'esso nel 1989, divenne il suo più grande successo da anni. Orbison, purtroppo, non ne raccolse i frutti perché morì di infarto nel dicembre del 1988, poco dopo Vol. 1 e prima che uscisse il suo album di ritorno, Mystery Girl .

La tragedia colpì i Wilburys pochi giorni prima che girassero il loro secondo video musicale (per il brano "End of the Line"). Anche se profondamente turbati  decisero di continuare con il video, posizionando la chitarra di Orbison su una sedia a dondolo vuota come ricordo.


La cosa che mi ha sempre colpito molto nell'ascolto di questo disco è che dal cantato a più voci emerge tutta la personalità del singolo artista. Ascoltate "Handle With Care": inizia Harrison, seguito dall'inconfondibile voce melodica di Orbison cui succede l'ancor di più inconfondibile nasale di Dylan. Spettacolare.


Proposte di Ascolto (clic the pic)


yu1.jpg  Handle With Care


yu1.jpg  Dirty World


yu1.jpg  End Of The Line


TRAVELING WILBURYS VOL.3
 
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Crediti

Boo Wilbury (Bob Dylan) – acoustic guitar, harmonica, lead and backing vocals

Spike Wilbury (George Harrison) – acoustic, electric and slide guitars, mandolin, sitar, lead and backing vocals

Clayton Wilbury (Jeff Lynne) – acoustic and electric guitars, bass, keyboards, lead and backing vocals

Lefty Wilbury (Roy Orbison) – lead and harmony vocals, acoustic guitar

Muddy Wilbury (Tom Petty) – acoustic guitar, lead and backing vocals

Drums – Jim Keltner
Percussion – Ray Cooper
Saxophone – Jim Horn
Lead Guitar – Gary Moore (tracks: 1)
Tracce

A1 - She's My Baby (03:12)

A2 - Inside Out (03:33)

A3 - If You Belonged To Me (03:11)

A4 - The Devil's Been Busy (03:18)

A5 - 7 Deadly Sins (03:16)

A6 - Poor House (03:14)

 

B1 – Where Were You Last Night? (03:00)

B2 - Cool Dry Place (03:33)

B3 – New Blue Moon (03:15)

B4 - You Took My Breath Away (03:18)

B5 - Wilbury Twist (02:56)

 


Il secondo e ultimo album dei Traveling Wilburys venne scherzosamente intitolato Vol.3.

È stato registrato in una villa in affitto a Beverly Hills che il gruppo ribattezzò Wilbury Manor. Pubblicato nel 1989 ha raggiunto anche lo status di disco di platino.

Dopo l'album, i Wilburys pensarono di fare un tour o di collaborare a un nuovo album, ma ogni membro aveva la sua carriera, quindi né un tour né un terzo album sono mai stati realizzati.


Proposte di Ascolto (clic the pic)


yu1.jpg  She's My Baby


yu1.jpg  Inside Out


yu1.jpg  Wilbury Twist


Conclusioni
Purtroppo oggi dei mitici Wilburys ne sono rimasti solo due. Il primo ad andaresene è stato Roy Orbison il 6 dicembre 1988, all'età di 52 anni, a causa di un infarto solo poche settimane dopo l'uscita dell'album.
George Harrison è morto di cancro all'età di 58 anni il 29 novembre 2001.
Infine Tom Petty muore il 2 ottobre 
2017all'età di 66 anni a seguito di un arresto cardiaco causato da un'overdose accidentale di farmaci.
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Autore : Giorgio Gotti, Novembre 2024