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DAVID BOWIE
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"Heroes" |
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Premessa |
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Premessa #1 La mia “Hit parade” è
formata da un certo numero di canzoni. Non posso chiamarla “Top Ten” perché sono
probabilmente più di 10 e non ho mai provato a contarle. Le accomuna un
particolare: le potrei ascoltare e riascoltare senza soluzione di continuità
per ore, fino allo sfinimento. Ovviamente è quasi impossibile poterlo fare perché
mia moglie mi caccerebbe di casa o mi spaccherebbe il disco in testa. (Le donne
!!) Il brano di cui voglio parlare rientra in questo elenco ed è “Heroes” di
David Bowie. Non ne parlerò perché mi piace ma perché la considero un’opera
d’arte che travalica la musica ed il rock. Ne è la prova il fatto che oggi,
dopo 45 anni è ancora attuale, drammaticamente attuale. Premessa #2 Scrivendo questo testo
mi è venuto in mente l’articolo “La musica Abusata” (Link >>>) di cui cito alcuni passaggi: << ..Altre volte
le musiche diventano ruffiane, se c'è una scena sul romantico
mieloso, viene accompagnata da pezzi che non vorresti che fossero
'bruciati' in quel modo; ecco un 'notturno', spesso il postumo op.72, di
Chopin, che usato in quel modo ha su di me ha un effetto sgradevole
…. l'abuso consumistico della musica (si intende
come strumento di manipolazione) è sempre in agguato, e il bello è che è ideato
da gente che era insieme a noi ai concerti! Premessa #3 “Heroes”
rientra nella
categoria della musica abusata. E’ stata usata molto anche dalla
pubblicità (vedi
spot dell’acqua Levissima). Ho quindi accantonato il progetto di
scriverne. Ma poi
ho letto le note riportate nel CD “Heroes” Symphony di Philip Glass e
di cui parlerò nell'articolo successivo. Questo mi ha convinto a
riprendere l'articolo non solo perché ritengo il brano un capolavoro ma
anche per ridargli
la dignità che merita. |
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Il contesto Nel 1977 il mondo aveva
un altro ordinamento. Esisteva la cortina di ferro, la Russia reprimeva il
dissenso con i carrarmati (che vizio !!) in Germania ed Italia era forte il
terrorismo, la cosiddetta “lotta armata”. Giusto in quell'anno in Germania tre
capi della Rote Armee Fraction furono giustiziati con un colpo alla nuca in
carcere (la versione ufficiale parlò di suicidio!). Berlino era all’interno della
Germania Est ed era divisa in due settori: quello Ovest gestito dalle potenze
occidentali, quello Est gestito dalla Russia che nel 1961 aveva costruito il famigerato “Muro di Berlino” per dividere le due zone. Chi dall’Est
tentava di oltrepassalo veniva ucciso dai Vopo della DDR. Tempi difficili, ma visto
oggi, maggio 2022 verrebbe da dire che si stava meglio quando si stava peggio. Ah, dimenticavo, musicalmente (e non solo) parlando era esploso il punk. |
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Bowie
e Berlino #1 Nel 1977, smessi i panni dell’alieno
androgino Ziggy Stardust, Bowie arriva a Berlino in fuga da Los
Angeles dove aveva vissuto gli ultimi due anni, cercando di liberarsi della
vita da star annoiata fatta da una fortissima dipendenza da cocaina ed alcool,
paranoie e passioni per l’occultismo. Andò a vivere in un
appartamento sopra un carrozziere nel quartiere popolare Schöneberg,
abitato da molti immigrati Turchi. Inizialmente condivise la casa con Iggy Pop, fino a quando questi si trasferì in un
appartamento sul retro dell'edificio. Bowie venne affascinato dall’atmosfera
molto particolare della città e probabilmente per la svolta musicale che
realizza in quel periodo (la cosiddetta Trilogia Berlinese) molto influisce la
sua infatuazione per il krautrock di Neu!, Kraftwerk e Can. Da un’intervista di Bowie "Per molti anni, Berlino fu per
me una sorta di rifugio e di santuario. E' stata una delle poche citta' in
cui ho potuto muovermi in un virtuale anonimato. Stavo andando in rovina,
Berlino era economica. Per qualche motivo, ai berlinesi semplicemente non
importava niente di nulla. Beh, certo non di un cantante rock inglese, perlomeno".
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Il Disco |
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Il secondo disco della trilogia, ed il
più famoso, "Heroes",
esce il 14 ottobre 1977. |
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La sua grandezza è dovuta
all’incredibile miscela di tre geni. Bowie, Eno e Fripp. Ritengo Brian Eno il
più grande musicista vivente, anzi non-musicista. Oltre ai suoi straordinari
lavori la sua influenza si trova nelle opere dei grandi protagonisti musicali
del periodo. Da tempo ne provo a scrivere, ma non riesco a produrre qualcosa
all’altezza di un simile genio. |
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Gli Studios “Heroes” è
l’unico disco della trilogia berlinese ad essere registrato completamente a
Berlino (Low è
stato realizzato principalmente in Francia e Lodger tra
Montreux e New York). Venne utilizzata la sala più grande degli Hansa Studios,
lo Studio 2, o Meistersaal. È famosa per la sua vicinanza al Muro di Berlino:
dalle finestre dello studio si potevano vedere i poliziotti di frontiera della
Germania Est che facevano la guardia. I musicisti La stessa formazione di "Low" : David Bowie voce, Brian Eno ai
sintetizzatori, Carlos Alomar alla chitarra, George Murray al
basso e Dennis Davis alla batteria più il contributo di Robert Fripp alla chitarra. Eno La
prima fase delle registrazioni procede in modo "assolutamente casuale", come
racconterà in seguito Eno, la cui funzione è suggerire approcci
nuovi, insoliti, alle canzoni. E spesso schiera le sue Strategie Oblique: idee
contenute in un set di 100 carte (simili a carte da gioco), create nel 1975 con
l’artista Peter Schmidt, una serie di istruzioni per superare blocchi creativi
o dare direzioni diverse al lavoro. Robert Fripp Bowie Una delle sue migliori performance vocali. Iinizia con un timbro basso che man mano sale fino a diventare un urlo carico di angoscia. Per creare questo effetto Visconti posiziona tre microfoni in tre punti diversi della sala. Il primo a 15 centimetri dal cantante. Gli altri rispettivamente a 40 e 50 centimetri, per sfruttare l’acustica tutta particolare dello studio. Su questi due microfoni applica dei noise gate, dei sistemi che li attivano solo quando la voce di Bowie raggiunge un certo volume. Tony Visconti E' da sottolineare il suo improtante ruolo non solo tecnico ma come vedremo in seguito di 'involontario' ispiratore. |
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Note #1 Bowie registrò anche le versioni francese e
tedesca (con il testo tradotto da Antonia Maass), Héros e Helden. “Heroes”, come spesso accade
per i capolavori, non ebbe grande successo alla sua uscita. La RCA accompagnò il lancio sul mercato con lo slogan : “C’è la old wave, c’è la new wave, poi c’è David Bowie“.
Note #2 Un verso recita: "possiamo essere noi, per sempre" E’ l’ennesima
trasformazione di Bowie, artista nel più ampio senso del termine. Con Heroes si
toglie le maschere che avevano caratterizzato la prima metà dei suoi anni
Settanta e indossa i panni dell’uomo “normale”. |
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La Copertina Realizzata dal fotografo Masayoshi Sukita ritrae
Bowie, con il palmo della mano alzato, come se stesse togliendosi dal volto una
delle sue tante maschere. E’ ispirata al quadro Roquairol del
pittore tedesco Eric
Heckel. Come pure la copertina di “The Idiot”di Iggy Pop uscito nel marzo 1977 e prodotto da Bowie.
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Il
Testo |
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Note al testo #1 |
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Si dice che Bowie
avesse
in mente di narrare la storia di amanti divisi dal muro. Più prosaicamente pare
che abbia scorto dalla finestra degli studios una coppia che si abbracciava e baciava
all’ombra del muro. Si trattava del produttore Tony Visconti e di
Antonia
Maass, corista Berlinese nel disco. La cosa verrà tenuta
nascosta per quasi vent’anni perché all’epoca Visconti era sposato… |
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Note al testo #2 | ||
Ci sono alcuni riferimenti chiaramente personali: i suoi problemi d’alcolismo “And I, I'll drink all the time” e la crisi del suo matrimonio con Angela ” And you, you can be mean” e “Though nothing, will keep us together”.
Ci sono chiari riferimenti alla situazione di Berlino “I, I
can remember (I remember) Standing, by the wall (by the wall) - And the guns
shot above our heads - (over our heads) And we kissed, as though nothing could
fall (nothing could fall) - And the shame was on the other side - Oh we can
beat them, for ever and ever”.
Parole che oggi rendono questa canzone
più che mai profetica ed attuale. |
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Note al testo #3 | ||
Infine i versi più famosi: “I, I wish you could
swim Like the dolphins, like dolphins can swim”
Questi versi sono stati ispirati dal romanzo somalo del 1956 “A Grave for a Dolphin”.
Nel 2001, la moglie di Bowie, la ex-modella somala Iman, ha scritto un libro di
memorie, per il quale Bowie ha fatto la prefazione in cui diceva “Ho pensato
che fosse una storia d'amore magica e bellissima e in parte aveva ispirato la
mia canzone 'Heroes'". In una successiva intervista Iman ha poi confermato che quei versi li legavano moltissimo. |
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Bowie
e Berlino #2 |
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Il 6 giugno 1987,
nell’ambito del ‘Glass Spider Tour’, Bowie tenne uno storico concerto a Berlino
Ovest (ancora divisa dal muro) davanti a circa 140.000 persone dietro alla porta di Brandeburgo. Il luogo si trova poco lontano dal Muro
che divideva in due la città e proprio per questo la maggior parte degli
altoparlanti venne diretta verso la zona Est. Il concerto pareva procedere
secondo la scaletta prevista quando ad un certo punto Bowie si fermò e
guardando oltre il suo orizzonte disse in tedesco: “Salutiamo tutti i nostri
amici che sono sull’altro lato del Muro”. A quel punto partirono le note di
"Heroes" e dall’altra parte si potè chiaramente udire l’ovazione del pubblico assiepato
dietro al muro (illegalmente, sfidando la polizia). |
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Un testo chiaroveggente: due anni dopo sarebbe caduto il muro. | ||
Il Ministero degli Esteri tedesco ha celebrato il ruolo di David Bowie con un tweet il giorno della sua scomparsa nel 2016:
«Addio Bowie, adesso sei tra gli Eroi. Grazie per aver aiutato ad abbattere il
Muro». |
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Ecco, questo è lo straordinario valore di questa canzone, oggi più che mai. |
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Proposte di Ascolto |
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Non
solo Bowie. Un simile brano è stato eseguito ovviamente da tanti altri
artisti. Ne propongo una selezione in ordine alfabetico |
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>>>> Philip Glass "Heroes" Symphony |
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Autore :
Giorgio Gotti, 21/05/2022 |
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