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PETER HAMMILL |
VISION - La Visione di un Poeta |
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Vision
I have a vision of you Locked inside my head It creeps upon my mind And warms me in my bed A vision shimmering, shifting Moving in false firelight A vision of a vision Protecting me from fear at night
As the seasons roll on And my love stays strong
I don't know where you end And where it is that I begin I simply open my mind And the memories flood on in I remember waking up With your arms around me I remember losing myself And finding that you'd found me
As the seasons rolled on And my love stayed strong
Be my child, be my lover Swallow me up in your fire-glow Take my tongue, take my torment Take my hand and don't let go Let me live in your life For you make it all seem to matter Let me die in your arms So the vision may never shatter
As the seasons roll on And my love stays strong The seasons roll on And my love stays strong |
>>> leggi la traduzione in italiano |
Il titolo giusto di questo articolo poteva essere: Peter
Hammill - un cantautore che ha rinunciato al ruolo di rockstar e che ha
preferito perseguire l'istinto di un artista libero di consegnare al suo
pubblico affezionato la sua visione di poeta. Peter Hammill, cantautore inglese, nato nel 1948, a
Ealing, nei sobborghi di Londra, da più di 50 anni porta avanti senza soste la
sua produzione musicale. Il suo nome è legato indissolubilmente ai Van der
Graaf Generator, di cui è stato fondatore, leader, cantante e strumentista,
nonché autore di tutti i brani: i VDGG, tuttora attivi, dopo una eterna serie
di rotture e riconciliazioni, sono stati uno dei gruppi più rappresentativi del
cosiddetto 'progressive rock' che nei primi anni 70 ebbe il suo momento di
massimo splendore, insieme ad altri gruppi, come i King Crimson, Emerson, Lake
& Palmer, i Jethro Tull, i Pink Floyd, i Genesis, alcuni di questi molto
noti al grande pubblico. Peter Hammill ebbe in Italia un enorme successo sia con i
Van der Graaf che come solista, non ebbe grande successo in patria, ma è
tuttora apprezzato da una foltissima schiera di ammiratori nostrani. L'Italia è
sempre stata prodiga di dimostrazioni di stima nei suoi confronti,
assegnandogli vari prestigiosi riconoscimenti come il Premio Tenco alla
carriera nel 2004 e la laurea ad honorem al Conservatorio 'G.Nicolini' di
Piacenza nel 2016 ed invitandolo come ospite al 'Festival Internazionale di
Poesia' di Genova nel 2005. |
Hammill si è sempre dimostrato estraneo alle logiche
discografiche che avrebbero voluto, seguendo una solida logica commerciale,
sfruttare al massimo le potenzialità remunerative dell'enorme successo del
progressive rock. (Altri gruppi lo avrebbero fatto abbondantemente, come i
Genesis, che man mano trasformarono il loro progressive rock in una musica da
discoteca che di progressivo non aveva proprio più nulla; Peter Gabriel lo
aveva capito subito prima che ciò accadesse, abbandonando i Genesis nel 1975 e
dando il via alla sua superba e brillante carriera solista che dura tuttora). |
A partire dal primo album pubblicato dai Van der Graaf
nel 1969, 'The Aerosol Grey Machine', ebbe inizio la produzione discografica di
Peter Hammill che procede ormai da più di mezzo secolo, e che, fra album
solisti, album con i Van der Graaf, compilation e collaborazioni varie,
includendo anche diversi bootleg, si avvicina ai 100 album: una vera sfida per
i collezionisti che ambiscano ad entrare in possesso della sua discografia
completa. Dal 1973, in concomitanza con il suo secondo album
solista, Peter crea un proprio studio discografico, il Sofa Sound, ed è li che
inciderà la maggior parte dei suoi album, molto spesso registrando da solo
tutte le parti strumentali, batteria compresa, altre volte, chiedendo la
collaborazione di altri musicisti, principalmente dei suoi soci e amici dei Van
der Graaf. Per rendersi indipendente dalle major discografiche, negli anni 80
fonda anche una propria etichetta, la Fie! Records, con la quale pubblicherà
molti dei suoi lavori solisti, da lì in avanti. |
Era il 1971 quando Peter Hammill pubblicava il suo primo
album solista, 'Fool's Mate', quasi in contemporanea con l'uscita di 'Pawn
Hearts', l'ultimo album, il più bello e il più maturo, della prima fase dei Van
der Graaf Generator, formatisi nel 1967 e che si sarebbero sciolti poco dopo.
In quel periodo, Peter intraprendeva la sua carriera solista, che negli anni si
sarebbe alternata a diverse reunion con i Van der Graaf, in varie formazioni,
fino ai nostri giorni. Vedi link >>>> Paul
Whitehead - Il Rock Progressive Illustrato 'Fool's Mate' era un album di canzoni, piuttosto
tradizionali nel loro formato. Si tratta di canzoni composte da un Hammill
appena ventenne, alcune immature, alcune piccoli gioielli. Ma una canzone
dominava su tutte, una canzone splendida, che sarebbe rimasta nel repertorio
del cantautore per molti anni a venire. E' 'Vision', la canzone più nota
dell'album 'Fool's Mate' ma anche della discografia di Peter Hammill. L'avrebbe
anche cantata, con una straordinaria performance per voce e pianoforte, nel
2004, a Sanremo, al Premio Tenco. Una canzone che parla dì un amore, forse
finito, ma ancora vivo nel ricordo e nel tormento dell'innamorato. |
'Vision' è una canzone semplice, una semplice poesia
d'amore, di una straordinaria forza espressiva, basata su una progressione di
accordi altrettanto semplice, e sulla bellissima voce di Hammill, accompagnata
dal solo pianoforte. Un brano riflessivo che si contrappone al caos, del tutto
diverso ma complementare rispetto alla complessità di altri suoi pezzi
successivi, come 'In the End' o 'The Lie', o alla magnificenza di alcuni brani
dei Van der Graaf, come 'Man-Erg' o 'Refugees'. O come l'intricata grandezza
della suite 'A Plague of Lighthouse Keepers' che fece deflagrare, in tutta la
sua potenza, il fenomeno del progressive rock, all'alba del decennio dei '70,
gemellandosi per sempre, in un incomparabile e irripetibile periodo creativo,
ad altre suite perfette come 'Lizard' dei King Crimson, 'Supper's Ready' dei
Genesis, 'Tarkus' di Emerson, Lake & Palmer, 'Thick as a Brick' dei Jethro
Tull. Sono i due volti del Peter Hammill del 1971: da una parte
le semplici e ispirate canzoni di 'Fool's Mate' (da quell'album, ricordiamo
oltre a 'Vision', anche la splendida 'The Birds', che annovera l'elegante
contributo di Robert Fripp alla chitarra elettrica); dall'altra parte,
l'esplosione atomica di 'Pawn Hearts', uno dei più begli album del progressive
rock, che stravolse il modo di fruire la musica di molti adolescenti dell'epoca
(fra i quali il sottoscritto), trasformando ogni singola sessione di ascolto in
una magica immersione nella sfolgorante e allucinatoria realtà parallela che
quei testi e quella musica costruivano. |
Proposte di Ascolto (clic
the pic) |
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Peter Hammill – Vision – Premio Tenco 2004, Sanremo |
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Autore : Stefano Sorrentino, Marzo 2024 |