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BLADE RUNNER - parte terza |
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Vangelis è
lo pseudonimo di Evangelos Odysseas Papathanassiou (Agria, 29/03/1943 – Parigi,
17/05/2022).
Alla fine degli anni ’60 raggiunse grande popolarità con il gruppo
Aphrodite’d Child. Rain and Tears, pubblicato nei giorni del Maggio
francese, divenne ben presto un grande successo mondiale, cui ne
seguirono altri : End of the World, I Want To Live, Let Me Love Let Me
Live, It's Five O'Clock, Air e Funky Mary, Spring Summer Winter
and Fall. La formula del successo era soprattutto nelle sonorità quasi
da chiesa dell'organo Hammond di Vangelis e nella voce di Roussos con un
personale uso del falsetto. Ma, come capita quasi sempre, all'apice del
successo iniziarono i problemi perché Papathanassiou, che era l’autore
di tutte le musiche, si era stancato di scrivere canzoni semplici e di
facile presa e voleva passare a composizioni più impegnative. Gli altri
componenti invece volevano continuare sulla strada che garantiva grande
successo commerciale. Quindi Vangelis si rifiutò di partecipare alle
stressanti tournée per dedicarsi alla realizzazione di un album che
progettava da parecchio tempo e che aveva come tema centrale il libro
dell'Apocalisse di Giovanni, il celebre ‘666’ di cui parliamo
nell’articolo “il
capolavoro dimenticato”. Dopo lo scioglimento del gruppo
avvenuto alla fine del 1971 Vangelis si trasferì a Londra dove realizzò
il suo sogno, di allestire il “Nemo Studios”, il suo studio (lui lo
definiva “laboratorio”) di registrazione. Da notare che rifiutò di
sostituire Rick Wakeman negli Yes, limitandosi a realizzare un paio di
dischi con Jon Anderson, il loro cantante. |
Intraprese quindi una fortunata carriera solista sdoppiata in due
filoni: la composizione di colonne sonore e i lavori solisti. La maggiore
notorietà gli derivò dalle colonne sonore fra cui Momenti di Gloria (Chariots
of Fire) -1981- che gli valse, all’esordio, l’Oscar,
Blade Runner, Antarctica, Missing – Scomparso, 1492 – La Conquista del
paradiso, Alexander, Luna di Fiele, Il Bounty. Non ultima va ricordata la
splendida Hymne per la pubblicità della Barilla. |
La colonna sonora di Blade Runner è
un mix di melodie classiche e suoni futuristici creati al synt che bene
interpretano lo stile noir e rétro voluto da Ridley Scott per il film. Partecipano
anche il compositore e pianista Peter Skellern per alcuni arrangiamenti, Demis
Roussos che canta il brano introduttivo Tales of the Future, Don
Percival, che interpreta invece One More Kiss, Dear, Dick Morrissey,
sassofonista jazz collaboratore di lunga data di Vangelis, esegue l'assolo
di Love Theme. Un complesso tradizionale giapponese e il suonatore
di arpa Gail Laughton hanno contribuito anch'essi alla colonna sonora con un
brano ciascuno. |
Ma anche la pubblicazione della colonna sonora si è
rivelata un’operazione complicata. Infatti la colonna sonora ufficiale non
venne pubblicata che nel 1994, dodici anni più tardi. Per colmare questa lacuna
la New American Orchestra registrò nel 1982 una versione orchestrale (1), senza alcuna
partecipazione di Vangelis. Alcuni brani vennero pubblicati nel 1989 nella
raccolta Vangelis: Themes (2). Fu
solo nel 1994, con l'uscita dell'edizione Blade Runner: Vangelis (3) che
la colonna sonora completa trovò la sua pubblicazione in un album ufficiale. Infine
nel 2007, in occasione dell'uscita della versione final cut, è
stato pubblicato un cofanetto di tre CD con musiche del film, intitolato Blade
Runner Trilogy (4). Il primo disco è una riedizione dell'album del 1994, il
secondo contiene una selezione di musica composta per il lungometraggio ma non
utilizzata nel montaggio finale, mentre il terzo CD costituisce un album
inedito di Vangelis a celebrazione del 25º anniversario del film. |
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(3) elenco tracce |