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Brevi
note biografiche
Gli
Aphrodite’d Child si formarono in Grecia alla fine degli anni ’60 e
comprendevano Vangelis
Papathanassiou, Demis Roussos, Loukas
Sideras e Anargyros
Koulouris. In quel periodo in Grecia c’era la
dittatura dei Colonnelli: Per questo motivo e per cercare fortuna,
nel 1968 decisero
di
trasferirsi a Londra.
Koulouris dovette rimanere in patria per assolvere gli obblighi di
leva.
L'aereo faceva scalo a Parigi,
e i tre vennero bloccati nella capitale francese per delle irregolarità
nel visto dei passaporti. A Parigi furono notati dal produttore
francese Pierre Sberro ed ottennero
un'audizione presso la casa discografica Mercury
Records.
Sberro propose loro di adattare in chiave pop il celebre Canone
in re maggiore dell’Abate
Johann
Pachelbel,
compositore tedesco del Seicento.
Il risultato fu Rain
and Tears,
che, pubblicato proprio nei giorni del Maggio
francese,
divenne nei mesi successivi un grande successo mondiale di vendite. Ne
seguirono altri : End of the World, I Want To Live, Let
Me Love Let Me Live,
It's
Five O'Clock, Air e Funky
Mary,
Spring Summer Winter and Fall. La
formula del successo era soprattutto nelle sonorità quasi da chiesa
dell'organo
Hammond di
Vangelis e nella voce di Roussos con un personale uso del falsetto.
Ma, come capita quasi sempre, all'apice del successo iniziarono i
problemi interni.
Papathanassiou, che era l’autore di tutte le musiche, si era stancato
di
scrivere canzoni semplici e di facile presa e voleva passare a
composizioni più
impegnative. Gli altri componenti invece volevano continuare sulla
strada che
garantiva grande successo commerciale. Quindi Vangelis si rifiutò di
partecipare alle stressanti tournée per dedicarsi alla realizzazione di
un
album che progettava da parecchio tempo e che aveva come tema centrale
il libro
dell'Apocalisse
di
Giovanni.
Nel
frattempo i rapporti fra i tre si guastarono
definitivamente e il gruppo, sul finire del 1971,
fu ufficialmente
sciolto.
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Genesi
del disco
All'inizio
degli anni ’70
Vangelis, prendendo spunto da un libro di Costas
Ferris, inizia a
lavorare ad un album
concettuale, basato sulla parte del Nuovo Testamento, L'Apocalisse di
San Giovanni.
Concepito da Vangelis e Costas
Ferris l’album intitolato 666 (numero
che rievoca i
contenuti dell'Apocalisse e più in particolare viene riferito al demonio)
richiese più
di un anno per essere completato, e
quando finalmente fu pronto per l'uscita, la band si era già sciolta.
I problemi
di produzione dell'album
furono numerosi, poiché i membri della band non erano in ottimi
rapporti
durante le sessioni di registrazione. Inoltre la Mercury,
l'etichetta
discografica della band, ne bloccò la pubblicazione per i contenuti
ritenuti
scabrosi ed offensivi.
Vangelis rifiutò di piegarsi alla censura e solo dopo diversi
mesi la
società cedette e acconsentì a pubblicarlo
con
l’etichetta
Vertigo.
Pur
essendo un ottimo
lavoro purtroppo il pubblico considerava gli Aphrodite's Child un
gruppo adatto
più a hit di successo che non ad album impegnati, motivo per cui il
disco venne
di fatto ignorato. Si
deve inoltre considerare che venne accusato di contenere
derive politiche rivoluzionarie, blasfemia, possessione demoniaca e
pornografia.
Il
giusto
riconoscimento venne soltanto tempo dopo, in pieno periodo
progressive.
L’album
pubblicato
quando il gruppo si era già sciolto e
gli artisti avevano già intrapreso
carriere soliste,
può quindi considerarsi come il primo lavoro da solista di Vangelis,
che
negli anni a venire avrebbe riscosso grandi successi come compositore
di
colonne sonore, fra cui Momenti
di Gloria (Chariots
of
Fire)
-1981- che gli valse all’esordio,
l’Oscar
e quella
stupenda di
Blade Runner -1982. Non ultimo va ricordata la
splendida Hymne per la pubblicità della Barilla.
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Il
disco
666 è
considerato il
numero della Bestia, il Demonio.
Sulla
copertina sono
incise queste parole
ANYONE WHO
HAS
INTELLIGENCE
MAY INTERPRET THE NUMBER OF THE BEAST.
IT IS A MAN'S NUMBER.
THIS NUMBER IS
666
(THE APOCALYPSE OF JOHN, 13/18)
Il
disco è concepito come una vera e propria opera rock che,
nelle quattro sezioni in cui è strutturata, attraverso
un’interpretazione del
Libro dell’Apocalisse di Giovanni narra dell’Eterna lotta
tra il Bene e il Male
Dal
punto di vista
musicale l’album è molto sperimentale, a volte quasi Zappiano. Si
fondono molti
stili: rock, folk greco, musica bizantina, free jazz, opera corale,
esperimenti
rumoristici.
Il
testo ha due livelli di
lettura, tra loro strettamente connessi. Uno contemporaneo con riflessioni
politiche e
sociali legate alle tematiche di quegli anni come il rifiuto della
guerra,
l’oppressione
del sistema, le
rivolte giovanili. L’altro più raffinato, più colto, che riguarda i rimandi
al Libro
dell’Apocalisse filologicamente corretti e
interpretati.
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Elenco tracce
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Crediti
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Arranged
and produced by: Vangelis Papathanassiou.
All music composed by: Vangelis Papathanassiou.
Text written by: Costas Ferris (*).
Played by: APHRODITE'S CHILD.
Vangelis Papathanassiou: Organ, piano, flute,
percussion, vibes + various others, vocal backing.
Demis Roussos: Bass, vocal backings, lead vocal on "The four
horsemen", "Babylon, + Hic et nunc"
Lucas Sideras: Drums, vocal backing, lead vocal on "The Beast" +
"Break"
Silver Koulouris: Guitars + percussion. (**)
GUESTS:
Harris Halkitis: Bass, tenor sax, conga drums, backing vocal.
Michel Ripoche: (Courtesy Disques Riviera): Trombone, tenor-sax on
"Babylon" + "Hic et nunc".
John Forst: Narration.
Yannis Tsarouchis: Greek text.
Irene Papas (Courtesy Polydor, Italy): Vocal on "(infinity)".
(*) di
cui è
doveroso
ricordare lo spessore artistico come scrittore e regista
(**)
Argyris
“Silver” Koulouris - si unisce alla band dopo aver adempiuto al
servizio
militare in Grecia
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Breve
commento ad alcuni brani.
The System > il
disco si apre con una
dichiarazione di lotta: «Abbiamo ottenuto il sistema per fottere il
sistema!».
Il testo si ispira all’opuscolo politico Fuck
the sistem di
Abbie Hoffman, un manuale che
predicava la totale libertà in ogni aspetto della vita.
Loud
Loud Loud >
il tema è sempre la
denuncia dell’oppressione. Sullo sfondo della melodia a due accordi di
pianoforte suonati da Vangelis si innesta la narrazione di Daniel
Koplowitz che
descrive
il
momento in cui il mondo si capovolgerà e «i ragazzi un giorno
smetteranno di
essere soldati e i soldati che smetteranno di giocare ai giochi di
guerra».
The
Lamb
> pezzo strumentale con accenni
di folklore greco
Ofis
> è
un breve interludio in cui Yiannis Tsarouchis recita un dialogo in
greco
proveniente da una rappresentazione del teatro delle ombre greco dal
titolo Alessandro
Magno e il maledetto
serpente, metafora del male che si nasconde ovunque.
Seven
Trumpets
> il pezzo riprende il testo apocalittico, è una narrazione
drammatica che serve principalmente ad introdurre il successivo
Altamont >
in cui si
ricorda ciò che successe ad
Altamont, ad un concerto dei Rolling Stones, durante il quale gli
Hell’s
Angels, cui era affidato il servizio d’ordine, uccisero uno spettatore
∞
(Infinity) >
composto e interpretato da Irene
Papas dove,
recitando "I was, I
am, I
am to come", inversione del versetto biblico "Who was, is, is to come"
attribuito a Dio, simula un orgasmo. Vangelis ha
descritto la traccia come un pezzo che ha «lo scopo di trasmettere
il dolore
del parto e la gioia del rapporto sessuale». Secondo Costas questo
pezzo
era quello che meglio poteva dare l’idea di un Apocalisse profana e
distruttiva
imminente, come un momento di radicale cambiamento e trasformazione del
mondo,
attraverso una figura femminile che ha in sé il potere procreativo e
rigeneratore. Pezzo abbastanza controverso e aspramente criticato.
All
The Seats Were Occupied > si svela
il
concetto
di Apocalisse come utopia, come fine di un mondo
ingiusto,
crudele, oppressivo, affermando «We are the people, the rolling
people, the
why people, the waiting people, the wanting people, the tambourine
people, the
alternative people, the angel people…».
Break
> è
l’ultima canzone, una ballata cantata da Sideras, sostenuta da
pianoforte e
organo e da alcuni vocalizzi jazz di Vangelis. La canzone termina con
un
accordo di piano ed è seguita, dopo 6 secondi di silenzio, da un
campione di
Forst che dice: «Do it!».
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Note
finali
Per
la presentazione dell’album appena uscito Costas chiese a
Salvador
Dalì
di realizzare una performance a Barcellona. L’artista elaborò uno
scritto
intitolato ‘666
vs Sagrada Familia, The Barcelona happening’ che
prevedeva un’enorme messa in scena surrealista di fronte alla chiesa,
con
altoparlanti che avrebbero trasmesso il disco. Non doveva risultare
visibile al
pubblico ma solo una coppia avrebbe avuto il privilegio di osservarla
perché la
performance, secondo Dalì, doveva essere esclusivamente trasmessa per
via
orale. Ma questa grande impalcatura scenica non venne mai realizzata.
Per approfondire la storia di '666' vi consiglio il link www.vangelislyrics.com
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Proposte
di Ascolto (clic pic) |
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Babylon |
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Loud, Loud, Loud |
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The Four Horsemen |
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Aegian Sea
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Hic And Nunc
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Full Album
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Autore : Giorgio
Gotti, 5/12/2020
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