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Brevi note biografiche
di Ridley Scott
Sir Ridley Scott (Inghilterra, 30/11/1937) è un
acclamato regista celebre per la sua cura ossessiva delle immagini e per la sua
versatilità.
Dopo essersi diplomato al Royal College of Art iniziò la sua
carriera come scenografo e regista di telefilm per
la BBC e, verso la fine degli anni sessanta, si cimentò nella
direzione di spot pubblicitari (celebre quello per il lancio dell'Apple
Macintosh, intitolato 1984, come l'omonimo romanzo di Orwell). L’inzio della sua carriera di regista è a dir poco sfolgorante
con tre capolavori : I Duellanti (1977), Alien
(1979), Blade Runner (1982). Gli ultimi due gli valsero la consacrazione come regista divenendo
nel tempo dei veri e propri film cult: il primo assurgendo a modello del cinema di
fantascienza e il
secondo a capostipite del filone cyberpunk.
Seguiranno tante altre pellicole tra cui
è giusto citare Black Rain (1989), Thelma e Luoise (1991), Soldato
Jane (1997), Il Gladiatore (2000).
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Il film
Tutta la storia del
film a partire dalla sceneggiatura, passando per il casting, la lavorazione, le
varie versioni distribuite negli anni (e tra loro differenti) fino alla colonna
sonora, sono oggetto di complicate storie a sé stanti. E per questo vi rimando
ai link di approfondimento a fondo pagina.
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La trama (in pillole)
All'inizio del XXI secolo, la
Tyrell Corporation, durante quella che fu chiamata la fase del Nexus, sviluppò
robot, chiamati "replicanti", che sembravano e agivano come esseri
umani e che dovevano aiutare la società. Quando la generazione dei replicanti
Nexus 6, usati per pericolose attività fuori dalla Terra, iniziò un
ammutinamento su una colonia extraterrestre, i replicanti divennero illegali
sulla Terra. Le unità di polizia, chiamate "blade runners", avevano il
compito di distruggere (“ritirare”) qualsiasi replicante presente sulla Terra.
Nel novembre 2019 a Los Angeles Rick Deckard, un ex blade runner viene richiamato
in attività quando quattro replicanti fanno ritorno sulla Terra, con il loro
leader Roy Batty dopo un ammutinamento in una colonia extra-mondo, Durante
questa ricerca Deckard incontra un quinto replicante: Rachael, che lavora come
assistente di Tyrell, di cui si innamora.
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Le differenze libro-film
Il taglio del film non è quello fantascentifico, ma quello da
hard-boiled. E’ un noir proiettato nel
futuro. Il personaggio di Deckard non è come nel libro un grigio travet sposato
con una donna depressa, ma un eroe solitario, un duro alla Marlowe. Ed infatti
come lui si veste con tanto di impermeabile sgualcito..
Nel libro lo scenario è quello di una realtà
desolata e triste generata da una guerra nucleare che ha devastato l’ecosistema
umano.
Nel film
si narra la decadenza del mondo perennemente al buio,
dove non c’è distinzione tra il giorno e la notte, sotto una pioggia
incessante. Questa cupissima Los Angeles è una realtà
urbana sovrappopolata dominata dai cinesi e benché
si parli ancora inglese in contesti formali nei bassifondi si usa uno strano
slang multietnico, il cityspeak, un
mix di spagnolo, giapponese e ungherese.
La sceneggiatura capovolge uno dei perni narrativi del
romanzo: mentre i replicanti di Scott tendono a riflettere sulla loro natura e
cercano un modo per “replicare” le stesse tensioni emotive delle persone reali,
nel libro Dick pone l’accento sulla
“robotizzazione” della società umana, incapace di provare emozioni,
sempre più dipendente dalle macchine e dunque simile all’insensibilità che
caratterizza gli androidi.
Nell’ultima versione del film (The Final Cut) infine emerge
chiaramente ciò che era sempre stato oggetto di ambiguità: anche Deckard è un
replicante della nuova generazione Nexus 7.
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Le
curiosità e le specificità di questo film sono talmente tante che
occuperebbero pagine e pagine. Per chi volesse approfondire rimando ai
link di fondo pagina e cedo il passo ad una breve galleria
d'immagini.
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Galleria immagini
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(clicca l'immagine per scorrere la galleria)
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I "buoni"
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Deckard
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Rachael
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Sebastian e Tyrell
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Gaff e Briant
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I "cattivi"
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Roy Batty
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Pris
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Zhora
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Leon
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Altre immagini
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skyline
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paesaggio urbano
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interni
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locali
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la macchina Voight -Kampff
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| Esper
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| il veicolo Spinner
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| l'astronave extra -mondo
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L'epico finale
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Non si può parlare di Blade Runner senza citare il monologo finale di Roy Batty, |
Fu Hauer che convinse Scott di riscrivere ed accorciare
questa scena, l'ultima ad essere girata, perché «nessuno in punto di morte può
fare un discorso così lungo».
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«I've seen things you people wouldn't believe,
attack ships on fire off the shoulder of Orion,
I watched c-beams glitter in the dark near the Tannhäuser Gate.
All those moments will be lost in time,
like tears in rain.
Time to die.»
«Io ne ho
viste cose che voi umani non potreste immaginarvi:
navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
e ho visto i raggi C balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire.»
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Autore : Giorgio Gotti,
Nov/2023 |
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