Premessa
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- La
musica, come molte altre forme in cui si esprime la creatività umana, si
esplica in infinite sfaccettature sia per come viene composta ed eseguita sia
per come viene fruita.
- In
questo scritto proverò a parlare di uno strano e rarissimo connubio tra
musica
e spiritualità che, amalgamando la cosiddetta musica rock con la
musica classica e quella etnica, è riuscito a produrre sonorità
permeate di grande tensione verso l’immanente.
- Propongo
per un breve periodo di fare una cosa ormai desueta: un esperimento di ascolto meditativo.
Trovate un luogo tranquillo, al lontano da rumori e distrazioni, rendetelo
confortevole in modo tale da potervi rilassare e concentrare nell’ascolto di
alcuni dischi. In tutto circa tre ore, possibilmente ma non necessariamente in
continuità. Suggerisco una poltrona comoda, in penombra, su cui comodamente
rilassarsi e chiudere gli occhi per concentrarsi sull’ascolto, in modo che
nulla ci distragga. In altri tempi (molto remoti) avrebbe giovato un po' di
ganja, poco, giusto per rendere più ricettivi i sensi e aperta la mente. L’ordine con cui ascoltare i dischi è
fondamentale e rispecchia la grande ricerca musicale e spirituale di Florian
Fricke e dei Popol Vuh che nel corso degli anni '70 si è
sviluppata con il preciso obiettivo di realizzare una musica sacra.
- Credo
che attraverso l’ascolto attento di questa musica sia possibile sintonizzarsi con
le giuste vibrazioni della propria anima, perché come riportato nel Popol Vuh, il
"libro della comunità" particolari suoni possono garantire armonia ed equilibrio alla mente.
- Propongo
quindi di esaminare i primi 7 album della loro discografia, relativi al periodo 1971-1975.
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Elenco dischi
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cliccando sull'immagine si accede alla pagina relativa all'album contenente brevi note sul medesimo
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Cenni biografici |
- Florian Fricke, studente di pianoforte e compositore
all'Universita' di Friburgo e critico di film nel tempo libero (ed amico di
Werner Herzog), formo' i Popol Vuh nell'aprile del 1969 a Monaco
- Studioso di miti e religioni Fricke scelse il
nome in omaggio al Popol Vuh, il "libro della comunità", antico testo
della tradizione dei Quiché, popolo di etnia Maya stanziato nelle zone del
Guatemala, che raccoglie leggende sulla creazione del mondo.
- Una curiosità: nello
stesso periodo lo stesso nome venne scelto da un gruppo progressive norvegese
generando un po' di confusione negli anni a venire.
Molto
diversi dagli altri gruppi tedeschi di quegli anni, quelli della cosiddetta
corrente “cosmica”, hanno anticipato di decenni la musica ambient e new age. Grazie alla minuziosa ricerca e studio dei
testi sacri di diverse religioni hanno sviluppato una musica profondamente
spirituale. La loro inedita ed innovativa formula di misticismo acustico che
univa antico e moderno, sacro e profano, è stata costantemente volta alla ricerca della sacralità. Per questo credo
siano più assimilabili alla cosiddetta musica “classica” più che al rock. - Sono stati attivi fino alla morte per infarto di
Florian Fricke, avvenuta nel 2001.
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L'origine del nome
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Il Popol Vuh ("Libro della comunità") è una raccolta di miti e
leggende dei vari gruppi etnici che abitarono la terra Quiché (K'iche'), uno
dei regni Maya in Guatemala. Tra questi viene raccontato dei quattro tentativi
da parte degli Dei di creazione dell’uomo. Anche la storia del libro è molto
affascinante. Dopo la conquista spagnola del Guatemala, l'uso della scrittura
maya fu proibito e fu introdotto l'alfabeto latino. Comunque alcuni sacerdoti e
funzionari maya continuarono illegalmente a copiare il testo, usando però i
caratteri latini. Una di queste copie fu scoperta circa nel 1702 da un
sacerdote di nome Francisco Ximénez nella cittadina del Guatemala di Santo
Tomás Chichicastenango: invece di bruciarla padre Ximénez ne fece una copia
aggiungendovi una traduzione in lingua castigliana. Questa copia tornò alla
luce in un dimenticato angolo della biblioteca dell'Università di San Carlos a
Città del Guatemala, dove fu riscoperta dall'abate Brasseur de Bourbourg e da
Carl Scherzer nel 1854. Essi pubblicarono, pochi anni dopo, la traduzione del
testo in francese e inglese, la prima delle molte traduzioni in cui il Popol
Vuh è stato stampato. Il manoscritto è ora conservato nella
biblioteca Newberry a Chicago in Illinois. (fonte >> wikipedia)
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Conclusioni
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- Sui
Popol Vuh e su Florian Fricke si potrebbe scrivere un libro.
- Molti sono gli
argomenti.
- In
questo mio scritto ho esaminato la loro discografia fino al loro settimo album
del 1975. Ma
anche senza raggiungere i livelli di quel periodo la loro sperimentazione e
produzione è continuata con una ventina di altri titoli. Inoltre una pietra
miliare cone Hosianna Mantra meriterebbe un’approfondita disamina.
- Un altro
importante e ricchissimo capitolo è il sodalizio con il regista Werner Herzog per il quale realizzarono la colonna sonora
di molti dei suoi spettacolari film: Aguirre, Herz au Glas, Nosfetratu,
Fitzcarraldo e Cobra verde.
- Infine Florian Fricke, a mio parere uno dei
grandi musicisti del XX° secolo, meriterebbe un capitolo a parte.
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Proposte di Ascolto (full Album) |
Affenstunde
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In
den Gärten Pharaos
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Hosianna Mantra
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Seligpreisung
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Einsjäger und Siebenjäger
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Das Hohelied Salomos (play list)
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Aguirre
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Fantascienza |
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link al Focus #9/2023
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Autore: Giorgio Gotti, 18/07/2021
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