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POPOL VUH Hosianna Mantra |
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(lett.:Osanna Mantra) - 1972 Considerato
il loro capolavoro segna il definitivo abbandono
delle sonorità elettroniche verso quelle acustiche. Florian Fricke
dichiarò che la musica elettronica fu messa da parte perché non avrebbe
potuto
esprimere il potenziale spirituale e la purezza racchiusa in questa
opera. Infatti per realizzarla Fricke ingaggia cinque collaboratori
di scuola classica: la soprano coreana Djong Yun, più Conny Veit degli Amon Duul II (chitarra),
Klaus Wiese (tamboura) e due membri dell'Accademia Filarmonica di Monaco,
Robert Eliscu (oboe), Fritz Sonnleitner (violino). La ricerca sia personale che musicale di Fricke è perfettamente
espressa nel titolo del disco che fonde l'inno cristiano con la ritualità
induista, Questa progetto di amalgamare la musica
sacra cristiana ed il misticismo della tradizione induista è espresso
per la musica occidentale sia da strumenti classici come il pianoforte, il
clavicembalo, il violino e l'oboe, affiancati da strumenti tipici del rock, la
chitarra acustica ed elettrica, mentre la parte orientale è affidata alla tambura ma
soprattutto alla splendida voce del soprano, la coreana Djong Yun. Il disco si compone din due parti: la prima è intitolata Hosianna Mantra, chiara fusione
dell'inno cristiano con la ritualità induista, menre la seconda intitolata Das V. Buch Mose si ispira alle
narrazioni bibliche del V libro di Mosè. “Nel
corso degli anni, la musica è diventata per me una forma di preghiera, capace
di toccare lo spirito”. Questo percorso spirituale e musicale che si esplica nella ricerca di quei suoni che elevassero lo spirito umano
verso il Divino, superando le barrirere mentali trova in
Hosianna Mantra la sua massima espressione. Qui le differenze tra misticismo
occidentale e orientale vengono superate, amalgamando insieme invocazioni e
mantra, dove l’Om si
confonde col Kyrie,
la Bibbia con le Upanishad. |
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