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MAN

BACK INTO THE FUTURE


Parte Prima

Nel mio ultimo articolo su ‘Pipedream’ di Alan Hull ho parlato anche della mitica lista dei dischi da portare sull’isola deserta. Negli ultimi tempi ho spesso scritto di artisti misconosciuti e per fare ammenda (ma no!) proseguirò nel filone dei dischi che appartengono a quel famoso ed improbabile elenco, ovvero di quegli album che nel corso del tempo ascolto almeno un paio di volte l’anno.

Per parlare di questo gruppo che rientra tra i miei favoriti, ho scelto di dividere l’articolo in due parti prendendo spunto dal cofanetto che l’amico Roberto (anche lui accanito estimatore della band) mi face acquistare alcuni anni fa. Il cofanetto in questione contiene cinque CD tra cui “Back into the future”, disco che considero il loro capolavoro, più altri quattro -tutti Live- che servono per dare una sorta di assaggio della musica dei Man a chi non li conosce e vuole addentrarsi nella loro ricchissima discografia.

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Biografia

La biografia dei Man è un vero labirinto. Il gruppo ha cambiato più di 12 formazioni ed i musicisti coinvolti fin dall’inizio se ne soni andati e tornati almeno un paio di volte, con l’eccezione di Mickey Jones, unico punto fermo fino alla sua morte nel 2010.Si sono formati nella zona di Swansea, nel Galles nel novembre 1968 e sono stati attivi fino al 1976. Il gruppo si è poi riformato nel 1983 ed è ancora attivo, soprattutto dal vivo!

Breve elenco dei musicisti dal 1968 ad oggi.

logo.gifMicky Jones (vocals, guitar, 1968-2005), Deke Leonard (vocals, guitar, 1968-72, 1973-76, 1983-2004), Clive John (keyboards, 1968-72, 1972-73), Ray Williams (bass, 1968-69), Terry Williams (drums, 1969-76, 1986-97), Jeff Jones (drums, 1968-69), Martin Ace (bass, guitar, 1969-72, 1975-76, 1983-present), Phil Ryan (keyboards, guitar, 1972-73, 1975-76, 1998-2000), Will Youatt (bass, 1972-73), Tweke Lewis (guitar, keyboards, 1973), Ken Whaley (bass, 1974-75), Malcolm Morley (keyboards, guitar, 1974), John McKenzie (guitar, 1975-76), John Weathers (drums, 1983-86), Bob Richards (drums, 1997-2009), Gareth Llewellyn Thorrington (keyboards, 2000-06), George Jones (guitar, 2004-present), Josh Ace (vocals, 2005-present), James Beck (guitar, vocals, 2009-present), Rene Robrahn (drums, vocals, 2009-present)

Stile

Il Galles sta alla West-Coast come i Man stanno ai Grateful Dead. Molta critica li paragona anche ai Quicksilver Messenger Service. L’affinità è evidente, tanto che nel 1975 realizzarono un album con il loro chitarrista, il mitico John Cipollina.Personalmente li associo più ai Grateful Dead, sia per le infinite e psichedeliche jam a due chitarre sia perché entrambi le band hanno dato il loro meglio nelle performance live rispetto alle incisioni in studio.


Back Into The Future

Loro settimo album in studio, fu pubblicato nel settembre 1973. E’ costituito da due parti, una in studio ed una registrata live. Il primo LP fu registrato ai Rockfield Studios, ai Chipping Norton Recording Studios e agli Olympic Studios di Londra tra maggio e luglio 1973, mentre il secondo fu registrato dal vivo da Pye Mobile durante un loro leggendario concerto al The Roundhouse di Londra il 24 giugno 1973.

E’ stato il disco di maggior successo della band, trascorrendo tre settimane nella classifica degli album del Regno Unito, raggiungendo la posizione numero 23

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Curiosità/Note

La musica dei MAN è caratterizzata da un costante intreccio di due chitarre che, fino a questo album era realizzato dalla coppia Leonard/Jones. Ma prima della realizzazione del disco/concerto, Deke Leonard (come Clive John) aveva abbandonato per intraprendere la carriera solistica con i suoi Iceberg (rientrerà comunque l’anno dopo ). E’ quindi curioso sapere che questa performance di prim'ordine è dovuta al secondo chitarrista Alan "Tweke" Lewis, che era solo la terza volta che suonava con i Man e che è stato cooptato solo per questo disco. Ho cercato notizie su di lui, ma l’unica informazione che ho trovato è che era il chitarrista dei Wild Turkey, band formata dagli ex Jethro Tull  Clive Bunker e Glenn Cornick.

Da notare, oltre alla particolarissima musica, anche i testi che non sono mai banali e a volte anche di denuncia sociale. Alcuni  titoli poi sono delle perle di humor Inglese: ”A Night in Dad's Bag” è "Una notte nella borsa di papà", “Never Say Nups To Nepalese” suona come "Non dire mai Nups (niente) ai nepalesi".

Il titolo è da non confondere con ‘Back to the future’ grande successo cinematografico del 1985 di Robert Zemeckis.

Infine una nota per la copertina. Si riferisce al brano che dà il titolo all'album. Il fronte rappresenta una stazione degli inizi del novecento piena di persone eleganti che attendono il treno. Nell''interno è invece rappresentata la medesima in un prossimo futuro, in stato di abbandono e degrado. Un messaggio pessimistico in linea con il momento difficile che viveva la società Inglese di quegli anni.

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Tracce Crediti
A1 A Night In Dad's Bag ·         Michael "Micky" Jones – guitar, vocals
A2 Just For You ·         Phil Ryan – keyboards, vocals
A3 Back Into The Future ·         Will Youatt – bass, vocals
A4 Don't Go Away ·         Terry Williams – drums, vocals
B1 Ain't Their Fight ·         Alan "Tweke" Lewis – guitar (side B,C&D)
B2 Never Say Nups To Nepalese
C1 Sospan Fach (The Gwalia Male Choir)
C2 C'mon
D Jam Up Jelly Tight / Oh No, Not Again (Spunk Rock '73)
     

Written-By


A1-A2-A3-A4-B1-B2 =  Michael Jones, Phil Ryan, Terry Williams


C1 = Trad


C2 = John, Jones, Ryan, Williams


C3 = Jones, Ryan, Williams


Brevi note critiche

LP 1 – in studio

La prima parte è divisa in quattro brevi brani dove, per la prima volta nei lavori del gruppo, sono protagoniste le tastiere di Phil Ryan che padroneggia il piano elettrico, l'organo hammond e il sintetizzatore moog, specialmente nella seconda traccia “Just for You”. L’ultimo brano  “Don't Go Away “ è una dolce e commovente ballata condotta dalla chitarra acustica a dodici corde .

La seconda parte riporta al loro tipico al tipico formato di canzone estesa con due lunghi brani di oltre 7 minuti ciascuno. 

LP-2 – live

La parte Live inizia con il brano “Sospan Fach” che è un tradizionale gallese (anche se sembra il coro dell’Armata Rossa) cantato dal Gwalia Male Choir (in gallese Côr Meibion ​​Gwalia), un coro maschile tra più antichi di Londra. Gwalia è un nome gallese arcaico per il Galles.

Questo particolare incipit rimarca il legame della band con la loro terra di origine. Il coro partecipa anche in C’Mon.

Le due facciate sono occupate ognuna da due dei loro cavalli di battaglia nei concerti, “C’mon” e “Jam Up Jelly Tight/Oh No, Not Again (chiamata anche Spunk Rock '73)” due performance ciascuna di oltre 20 minuti, lunghe ed interminabili jam di due chitarre elettriche e tastiera che si danno la caccia e che ti fanno perdere il senso del tempo e vorresti non finissero mai. Nell’ascoltarle provo le stesse sensazioni con i brani simili dei Grateful Dead. Semplicemente fantastico.


>>>> Parte Seconda

Proposte di Ascolto (clic the pic)

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 Back Into The Future (full album)


Per  Approfondire
Per chi volesse approfondire la loro complessa biografia ed estesissima discografia, nonché seguire le date dei concerti, consiglio il seguente link >>>> www.manband-archive.com


Autore : Giorgio Gotti, Maggio 2024