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KING CRIMSON

ISLANDS - Verso l'infinito e oltre ?


'Islands', pubblicato nel 1971, è il quarto album dei King Crimson, gruppo inglese che ha dato il via all'epopea del progressive rock, a partire dal loro primo album 'In the court of the Crimson King' del 1969, unanimemente considerato una pietra miliare della musica rock.

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L'ultimo brano dell'album 'Islands' è intitolato anch'esso 'Islands' ('Isole'). Ed era difficile immaginare una ulteriore evoluzione dei King Crimson dopo un pezzo così perfetto. Infatti, dopo una pausa di quasi due anni, con l'album successivo del 1973 'Lark's tongues in aspic', i Crimson diventeranno una cosa nuova, bella e geniale, ma il suono sarà più sporco, i testi meno raffinati, e saranno da lì in poi i King Crimson 2.0, ovvero il gruppo personale di Mister Robert Fripp.

islands_1.jpg'Islands' (il brano) rappresenta la massima espressione della prima generazione dei King Crimson (volendola definire così): una altissima ispirazione melodica e armonica della musica di Fripp che si lega in modo indissolubile alla liricità del testo di Sinfield; un arrangiamento prezioso, a metà strada fra la ballata jazz (nella prima parte) e la canzone pop (nell'ultima parte); il contributo unico di Keith Tippett con il suo accompagnamento al pianoforte che, in alcuni passaggi, sfiora le dissonanze da pianista “free jazz”; l'equilibrata voce di Boz che non lascia spazio ad alcun inutile virtuosismo. I delicati accenni della chitarra elettrica di Fripp e l'assolo della tromba (o cornetta) di Mark Charig, misurato e sublime, completano il quadro di un brano perfetto.
Nel testo, che è parte essenziale del brano, pur avendo una sua dignità poetica assoluta, il paroliere/poeta Pete Sinfield raggiunge l'apice del lirismo della sua produzione: la sua 'Isola', le onde del mare, gli alberi, la natura che la circonda non sono altro che una sottile metafora che, nello sviluppo dei versi, lo porta a svelare che quell'isola non è altro che lui stesso.

Ci si domanda, dopo aver ascoltato il brano, quale sarebbe stato il futuro della musica se le beghe caratteriali fra Fripp e Sinfield non avessero preso il sopravvento troncando uno dei sodalizi più fertili e creativi del rock.
Ma è inutile porsi il problema, le vicende umane accadono e basta. Resta l'emozione di riascoltare, per l'ennesima volta, un capolavoro come 'Islands', cercando di trovare sempre nuove sfumature in un'opera che sfida l'eternità.

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Di seguito proponiamo il testo del brano

 

Islands

Earth, stream, and tree encircled by sea

Waves sweep the sand from my island

My sunsets fade

Field and glade wait only for rain

Grain after grain, love erodes my

High weathered walls which fend off the tide

Cradle the wind

To my island

 

 

Gaunt granite climbs where gulls wheel and glide

Mournfully cry o'er my island

My dawn bride's veil, damp and pale

Dissolves in the sun

Love's web is spun, cats prowl, mice run

Wreathe snatch-hand briers where owls know my eyes

Violet skies

Touch my island

Touch me

 

 

Beneath the wind turned wave

Infinite peace

Islands join hands 'neath heaven's sea

 

 

Dark harbor quays like fingers of stone

Hungrily reach from my island

Clutch sailor's words, pearls and gourds

Are strewn on my shore

Equal in love, bound in circles

Earth, stream, and tree return to the sea

Waves sweep the sand from my island

From me

 

Beneath the wind turned wave

Infinite peace

Islands join hands 'neathe heaven's sea           

 

Isole

Terra ruscello ed albero circondati dal mare

Le onde spazzano la sabbia dalla mia isola.

I miei tramonti svaniscono.

Il campo e la radura aspettano solo la pioggia.

Granello dopo granello l'amore erode le mie

Alte mura esposte alle intemperie che respingono la marea

Cullano il vento

Verso la mia isola.

 

Ripide scogliere di granito dove i gabbiani volteggiano

Tristemente piangono sopra alla mia isola.

Il velo della mia sposa all'alba, umido e pallido

Si dissolve al sole

La rete dell'amore è tessuta. I gatti vagano, i topi scappano.

Intreccio rovi strappati dove i gufi conoscono i miei occhi.

Cieli viola

Toccano la mia isola,

Toccano me.

 

Al di sotto il vento è diventato un'onda

Pace infinita

Le isole si tengono per mano sotto il mare del cielo

 

Scure banchine del porto come dita di pietra

Si allungano fameliche dalla mia isola.

Carpiscono le parole dei marinai. Perle e zucche

sono sparse sulla mia riva.

Simili in amore, legate in cerchi.

Terra ruscello ed albero ritornano al mare.

Le onde spazzano la sabbia dalla mia isola

Da me

 

Al di sotto il vento è diventato un'onda

Pace infinita

Le isole si tengono per mano sotto il mare del cielo

 

Proposte di Ascolto

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  Islands

 

Vedi anche l'articolo su Pete Sinfield, il poeta del prog. >>>>

Autore : Stefano Sorrentino, 22/06/2022