|
PETE SINFIELD
Il poeta del prog
|
|
Peter John Sinfield è un poeta, scrittore e artista
a tutto tondo: è celeberrimo come paroliere dei King Crimson nella prima
stagione del prog inglese intorno al 1970.
Riportiamo alcune note biografiche relative ai
primi anni della sua vita, scritte da lui stesso:
“Peter
Sinfield (Capricorno) è nato il 27 dicembre del 1943 a Londra. Collegio, case
di campagna, liceo classico, vita con gruppo di amici della classe operaia,
madre all'estero, Circolo Giovanile a Bracknell. Prime poesie durante la scuola
elementare incoraggiato dall'insegnante di inglese. Lasciata la scuola a 17
anni. Prima chitarra a 16 anni, suonavo lo skiffle - qualunque cosa fosse!
Vivevo a Earls Court, dischi di Mose Allison aggiunti alla collezione di dischi
di Buddy Holly e Modern Jazz Quartet. Lavorato in agenzie di viaggi e poi per
cinque anni nei computers. Vari viaggi – in autostop in Marocco, Svezia, ecc.
Cominciato a scrivere canzoni nel 1964 ma non seriamente finchè non ho
abbandonato il lavoro nei computers nel 1967. Gestivo spettacoli di luci,
esponevo dipinti a Bayswater Road (venduti 17 – l'ultimo per 50 sterline).
Vendute 450 cartoline di Natale fatte a mano e
stoffa e paralumi tie-dye (prima dei giorni felici di Kensington
Market).”
Nel 1968, entra in contatto con i fratelli Pete e
Mike Giles, con Robert Fripp e con Ian McDonald dopo un tentativo non riuscito
con una band chiamata 'Infinity'. Con McDonald, inizia fin da subito un
sodalizio che li porta a comporre
canzoni. Insieme scrivono 'Under the Sky' che entrerà a far parte del disco
d'esordio di Fripp e dei Giles 'The Cheerful Insanity Of Giles, Giles &
Fripp' del 1968 e successivamente del suo primo e unico lavoro solista 'Still'
del 1973. Con Ian McDonald collaborerà ancora per il suo primo album 'McDonald
e Giles' e scriveranno insieme 'I talk to the Wind' e 'The court of the Crimson
King', iconici brani del primo album dei King Crimson. Il nome della band fu
coniato dallo stesso Sinfield.
Quando Pete Giles lascia la band e al suo posto
arriva Greg Lake, Sinfield inizia la sua collaborazione con i Crimson,
inizialmente come semplice road manager (non pagato, secondo quanto da lui
dichiarato). A partire dal 1969, viene riconosciuto come membro effettivo della
band, iniziando una collaborazione che lo porterà a scrivere tutti i testi dei
loro primi quattro album ('In the Court of the Crimson King' del 1969, 'In the
wake of Poseidon' e 'Lizard' del 1970 e 'Islands' del 1971). Oltre a essere il
paroliere, Sinfield è anche direttore artistico e responsabile delle luci e del
mixer audio negli spettacoli dal vivo. In alcune occasioni, si cimenta anche
con le tastiere, in particolare con il sintetizzatore VCS3. Ma i rapporti
all'interno della band erano tumultuosi: la collaborazione con Fripp diventava
giorno dopo giorno sempre più faticosa e travagliata finchè i rapporti fra i
due non furono del tutto compromessi. Dopo il tour statunitense del 1972, Fripp
chiese esplicitamente a Sinfield di lasciare la band, e quest'ultimo non potè
far altro che adeguarsi a tale richiesta: era ormai l'ultimo componente della
formazione originale sopravvissuto alle intemperie del caratteraccio e dell'ego
soverchiante di Fripp.
|
Dopo la rottura con i King Crimson, nel 1972 Pete
Sinfield contribuisce alla produzione del primo disco dei Roxy Music che avrà
un enorme successo anche con la hit 'Virginia Plain'.
Successivamente, affitta un cottage nel Somerset e
si concentra sulla composizione delle canzoni per il suo primo (e unico) album
solista 'Still' del 1973. Come lui stesso ha dichiarato: “Ho fatto questo
album per tre ragioni: uno, perchè volevo provare qualcosa a me stesso; due,
volevo provare ad altre persone che nei King Crimson c'era qualcosa di più di
me di quanto mi avessero mai riconosciuto; tre, per motivi economici”. In
effetti, c'è molto dei King Crimson in questo disco, a cui hanno collaborato,
oltre al vecchio amico Ian McDonald, alcuni dei componenti delle line-up che si
sono succedute nel tempo: Greg Lake, Mel Collins, Boz, John Wetton, Ian Wallace. C'è anche
Keith Tippet, come ospite nel brano di apertura, dove il suo pianoforte lascia
una traccia indelebile, con il suo pianismo “liquido” che già aveva
caratterizzato alcuni degli album dei Crimson.
Sulla copertina è presente un'opera dell'artista Sulamith
Wülfing, intitolata 'The Big Friend', di genere gotico/fantastico o 'fantasy'
come lo chiameremmo oggi.
Nello stesso periodo, Sinfield collabora con
Emerson, Lake & Palmer scrivendo i testi per alcuni loro album ('Brain
Salad Surgery' e 'Works') e sovrintende al lancio della PFM sul mercato
anglosassone, scrivendo i testi in inglese di 'Photos of Ghosts'.
Scrive anche i testi della versione inglese di due
successi di Angelo Branduardi 'La fiera dell'est' e 'La pulce d'acqua'.
Negli anni successivi, dopo lunghi periodi
trascorsi a Ibiza (come 'esule fiscale'), si dedica a collaborazioni con altri
grandi ma anche nell'ambito più prettamente 'pop': da Brian Eno e Gary Brooker
(dei Procol Harum) a Nikka Costa, Leo Sayer, Cher, Celine Dion.
|
|
|
In seguito, la sua produzione si concentrerà
maggiormente sulla letteratura e sulla poesia, in particolare sugli 'haiku'
(genere di poesia giapponese). Nel 2010, partecipa al Festival della Poesia di
Genova, con un reading di sue poesie e di testi dei King Crimson.
Pete Sinfield ora vive ad Aldeburgh, nel Suffolk. È
ancora attivo all'interno della comunità dei cantautori ed è membro del
'British Academy of Songwriters, Composers and Authors Committee'. Ha subito un
intervento chirurgico al cuore nel 2005, da cui si è completamente ristabilito.
Per quanto riguarda i suoi riferimenti letterari,
Sinfield ha affermato che gli autori che maggiormente lo hanno influenzato sono
stati Arthur Rimbaud, Paul Verlaine, William Blake, Kahlil Gibran e
Shakespeare. Musicalmente è stato largamente influenzato da Bob Dylan e
Donovan. Ascoltare la frase di apertura di 'Colours' di Donovan "Il giallo
è il colore dei capelli del mio vero amore"' (“Yellow is the color of my
true love's hair”) è stato, ha affermato Sinfield, il momento decisivo in cui
ha desiderato di avere la capacità di scrivere canzoni.
Se siete interessati ad approfondire la conoscenza
di questo grande autore e personaggio della scena progressive, vi consiglio il
suo sito ufficiale dove potrete trovare molto materiale interessante: http://www.songsouponsea.com/.
Per concludere,
riportiamo di seguito il testo di uno dei suoi brani più famosi, 'Epitaph', dal
primo album dei King Crimson, che ha fatto parte del suo reading al Festival
della Poesia di Genova del 2010 e le cui parole risultano purtroppo tristemente
attuali.
|
|
|
EPITAPH
The wall on
which the prophets wrote
Is cracking
at the seams
Upon the
instruments of death
The sunlight
brightly gleams
When every
man is torn apart
With
nightmares and with dreams
Will no one
lay the laurel wreath
When silence
drowns the screams
Confusion
will be my epitaph
As I crawl a
cracked and broken path
If we make
it, we can all sit back and laugh
But I fear
tomorrow I'll be crying
Yes, I fear
tomorrow I'll be crying
Between the
iron gates of fate
The seeds of
time were sown
And watered
by the deeds of those
Who know and
who are known
Knowledge is
a deadly friend
If no one
sets the rules
The fate of
all mankind I see
Is in the
hands of fools
Confusion
will be my epitaph |
EPITAFFIO
Il muro su cui hanno scritto i
profeti
Sta cedendo nelle giunture
Sopra gli strumenti della morte
La luce del sole abbaglia
luminosamente
Quando ogni uomo è dilaniato
Dagli incubi e dai sogni
Nessuno poserà la corona
d’alloro
Quando il silenzio affogherà le
urla?
La confusione sarà il mio
epitaffio
Mentre striscio su un sentiero
crepato e rotto
Se ce la facciamo possiamo
sederci tutti a ridere
Ma ho paura che domani piangerò
Sì ho paura che domani piangerò
Tra i cancelli di ferro del
destino
Furono piantati i semi del
tempo
E innaffiati dalle gesta di
coloro
Che conoscono e che sono
conosciuti;
La conoscenza è un’amica
mortale
Se nessuno stabilisce le regole
Il destino di tutta l’umanità
che vedo
É nelle mani di pazzi
La confusione sarà il mio
epitaffio
|
Proponiamo anche
alcuni dei suoi haiku, che riteniamo particolarmente suggestivi: li riportiamo
in lingua originale senza traduzione, in quanto si tratta di componimenti
complessi, anche se brevissimi, e pertanto difficili da tradurre. In estrema
sintesi, lo haiku è una forma di
componimento poetico nata in Giappone nel XVII
secolo. Ogni haiku è composto da tre versi
per complessive diciassette sillabe, secondo lo schema
5/7/5. |
|
HAIKUS
|
Indigo smoke from
A cone of coincidence
My hat in the air.
A note to myself
The glass at the table's edge
Unfallen water.
I'm
eating cherries.
Contemplating high water,
Notice the green square.
|
Wood-smoke on the wind
Winter pansies in their pots
Autumn turns her key.
I am cool slippered
barging gently through the jazz,
To Watch the unloading
March buds green the wood
No theme like spring present
Fluted with crocus. |
|
|
|
Sempre su Sinfield vedi l'articolo >>>> Islands, verso l'infinito. E oltre ? |
|
Autore : Stefano Sorrentino, 20/04/2022 |
|
|