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BABY YOU CAN DRIVE MY CAR
Le auto dei Beatles


Scaletta
- Premessa

- Le Mini
- La Mini psychedelica di Harrison
- La Rolls-Royce psychedelica di Lennon
- Le auto di George Harrison
- Le auto di John Lennon
- Le auto di Paul Mc Cartney
- Le auto di Ringo Starr 

 Premessa

f2.jpg.....
Baby you can drive my car,

yes I'm gonna to be a star,

Beep beep mm, beep beep yeh !
....

Scritta dalla premiata ditta Lennon/McCartney e registrata il 13 ottobre 1965.

L’automobile è da sempre uno dei simboli di raggiunto successo e ricchezza, specialmente per chi di umili origini. Così è stato anche per i quattro membri dei Beatles che hanno tutti condiviso un grande interesse per le automobili. Paul McCartney amava le auto sportive inglesi, Ringo Starr era più interessato ai modelli americani e John Lennon prediligeva le Rolls Royce. Infine George Harrison che era l’unico che nutriva una vera e propria passione per l’automobilismo diventando un grande collezionista, oltre che un un assiduo frequentatore delle gare di Formula 1.

In questo articolo parliamo di questo aspetto meno noto dei Fab Four più legato ai “memorabilia” che alla musica ma che per alcuni versi ha condizionato la moda ed il costume..


 Le Mini
Alla fine del 1965 per celebrarne il successo il loro manager Brian Epstein decise di regalagli quattro Mini appositamente progettate dalla Harold Radford (Coachbuilders) Limited con sede a South Kensington, Londra.

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an068-1.jpgGEORGE HARRISON

Mini De Ville GT, verniciata di nero e personalizzata con tetto apribile a tutta lunghezza, fendinebbia da rally sul cofano e fanali posteriori di un Maggiolino VW. Dopo il tour di The Magical Mistery, fu riverniciata con una pittura ispirata al libro "Tantra Art: Its Philosophy and Physics".


an068-6.jpgJOHN LENNON

Era una Radford Mini Cooper De Ville verniciata di nero con ruote e paraurti neri, anche i sedili erano dello stesso colore e i finestrini erano oscurati come poi fece con la sua Rolls-Royce.


an068-3.jpgPAUL MCCARTNEY
Una Morris Mini Cooper 1275 S del 1965 con svariate personalizzazioni: vernice Aston Martin California Sage Green Metallic, tetto apribile, interni in pelle nera, luci alogene (molto rare allora), fendinebbia integrati nella griglia e una funzione di illuminazione interna della mappa.


an068-7.jpgRINGO STARR
Progettata seguendo le sue particolari richieste, modificando la carrozzeria per dare più spazio per la sua batteria e il cruscotto è modellato in stile Rolls Royce. Le luci posteriori sono di un Maggiolino VW.


 La Mini psychedelica di George Harrison
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Dopo il tour di The Magical Mistery, George molto affascinato dall'induismo e dalla cultura indiana, commissionò una livrea ispirata al libro "Tantra Art: Its Philosophy and Physics". Venne realizzata all'inizio del 1967 dagli artisti olandesi Simon Posthuma e Maijke Koger. La vettura è venne anche utilizzata nelle riprese del film "The Magical Mystery Tour".
Successivamente Harrison diede l'auto al suo caro amico Eric Clapton che si sbarazzò dell'opera d'arte. Dopo pochi anni restituì l'auto a George, ovviamente dopo averla riverniciata, purtroppo non c'erano foto dettagliate di quella originale e la nuova verniciatura fu realizzata utilizzando solo vecchie foto e filmati del film MMT.

Leggenda vuole che George, Patty, John e Cynthia hanno fatto il loro primo trip con LSD mentre si trovavano sulla LGF 695D, dopo avere lascianto la casa di un amico dentista che l'aveva infilato nel loro tè. George ha portato tutti a casa, guidando da Londra al Surrey alla velocità di 10 mph perché non sapevano cosa stava succedendo loro

testo presente anche nell'articolo Psychedelia on the Road

 La Rolls-Royce psychedelica di John Lennon
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jl00a.jpgJohn Lennon’s Rolls-Royce Phantom V: From Blacked-out to Psychedelic Yellow
Nel 1964, per celebrare il successo di Hard Day’s Night, Lennon (ancora senza patente) decise di regalarsi una Rolls-Royce Phantom V luxury sedan, ma unica nel suo genere (vedi capitolo successivo).
La Limousine Psichedelica
Nel giugno 1967, in occasione della pubblicazione del celebre album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, apparve la versione in stile psichedelico.
Questa versione venne realizzata da un’idea del collettivo olandese The Fool con la supervisione dello stesso Lennon. A sentire l’allora signora Lennon (Cynthia), a John l’ispirazione era venuta dopo aver acquistato un carretto tzigano (parcheggiato nel giardino della sua casa di Weybridge) dipinto proprio dagli stessi artisti di The Fool. Altre fonti dicono invece che sia stato Ringo a spingere John a far decorare la sua vettura. Per la realizzazione fu incaricata la carrozzeria J. P. Fallon Ltd., che fece poi realizzare il lavoro da un artista locale, Steve Weaver.
Il risultato fu una livrea giallo acceso con decorazioni ispirate alla cultura gitana e ai carri dei nomadi che divenne immediatamente un’icona dei Roaring Sixties britannici e della cultura psichedelica di quel periodo.

Lennon, fino al suo trasferimento negli Usa, la usò regolarmente per girare per il centro di Londra e fu usata anche da tutti i Fab Four tra il 1966 e il 1969. Dal 1970 fu trasferita in America al seguito del suo proprietario, e venne più volte messa a disposizione da Lennon ad altre rockstar come Bob Dylan, i Rolling Stones ed i Moody Blues. Infine John Lennon e Yoko Ono la donarono al Cooper-Hewitt Museum di New York per pagare 220.000 dollari di tasse arretrate.

testo presente anche nell'articolo Psychedelia on the Road

 Le auto di George Harrison
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gh00-b.jpgNel 1962 Harrison prese la patente e, dato che stava cercando la sua prima auto, Brian Epstein, il manager della band, chiamò immediatamente un amico che lavorava alla Hawthorne Motors, una concessionaria Ford a Warrington. George ottenne un affare interessante: una Ford Anglia 150E Deluxe a due porte blu del 1955 con uno sconto molto speciale in cambio di un paio di foto pubblicitarie con la sua nuova auto.

Raggiunto il successo, nel 1963 Harrison acquistò una Jaguar Mk II nuova di zecca. Man mano che la fama di Harrison e della band cresceva, cresceva anche la sua inclinazione per le auto di lusso. Nel 1964 acquistò una Jaguar E-Type. La storia racconta che Brian Epstein gliela comprò per il suo 21° compleanno. Questa vettura fu immatricolata per la prima volta il 28 febbraio 1964, tre giorni dopo che Harrison aveva compiuto 21 anni. L'auto personalizzata presentava persino un giradischi montato sul cruscotto.

L’anno dopo George acquistò un'Aston Martin DB5 di colore bianco. Da notare che in quegli anni era l’auto preferita dalle rock-star: ne possedevano una sia McCarntey che Mick Jagger.

Oltre a supercar e auto sportive, Harrison aveva una grande passione per le Mercedes.

Nel 1970 acquistò due Mercedes, una 250 CE Pillarless Coupé rossa e una 300 SEL bianca da 6,3 litri. Stava guidando quest'ultima nel febbraio 1972, diretto a una festa data da Ricky Nelson, quando andò a sbattere contro un lampione a tutta velocità. Ne uscì illeso con solo qualche graffio, ma la sua prima moglie, Pattie, subì una commozione cerebrale e le costole rotte, con ricover  in ospedale per due settimane.

Ha posseduto anche un paio di Mercedes 600 Pullman, una delle quali vendutagli da John Lennon quando questi si trasferì nel 1971 negli Stati Uniti. Successivamente, nel 1975, Harrison vendette la limousine al gruppo americano “The Supremes”; l'auto fu spedita in America e utilizzata dalle star della Motown per alcuni anni durante i loro tour. 

La fine degli anni '70 vide Harrison entrare nella sua fase Porsche. Ha comprato due 911 Turbo e una 924 Carrera GT. Nel 1980 acquistò una 928 S Coupé nera, prima di venderla tre anni dopo. 

Nei suoi anni post-Beatle, Harrison è diventato un vero collezionista, arrivando a possedere oltre 100 auto. Tra le tante si può citare le Ferrari 365 GTC e la Ferrati Dino 246 GT del 1969 colore giallo fly e la supercar McLaren F1 costruita per lui nel 1994. Harrison era un ardente devoto dell'induismo e chiese che il telaio nudo di 025 fosse ricoperto di simboli della sua fede indù, nonché citazioni scritte a mano e testi di canzoni applicati con inchiostro d'argento da Gordon Murray. George amava così tanto questa auto verniciata in Dark Purple Pearl con ruote satinate nere, che la sua famiglia ha deciso di tenerla dopo la sua morte. Sono corse voci che Eric Clapton volesse acquistarla.

Oltre ad essere un accanito collezionista George fu anche un vero appassionato di corse, specialmente di F1 frequentando per molti anni il Circus e diventando amico con tanti piloti tra cui Jackie Stewart e James Hunt.


 Le auto di John Lennon

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jl00-a.jpgLe auto erano tra le più grandi indulgenze di John Lennon, cosa che la prima moglie Cynthia trovava bizzarra perché le sue capacità di guida erano spaventose: "I passeggeri dovevano subire un orribile giro sulle montagne russe quando violente sterzate facevano sbattere l'auto contro il marciapiede o salire sul marciapiede, il tutto a una velocità mozzafiato."

Non potendo guidare fino al raggiungimento dei vent’anni, la sua prima auto, acquistata ancor prima di avere la patente fu una Ferrari 330GT 2 + 2 (1965). Harrison fu passeggero di John in questa macchina, ma fu spaventato dal terrificante stile di guida di John e della scarsa vista: "Scendevamo da Piccadilly a 90 miglia all'ora e passavamo sotto il sottopassaggio come pipistrelli usciti dall'inferno."

Nel 1964, per celebrare il successo di Hard Day’s Night, Lennon decise di regalarsi una Rolls-Royce Phantom V luxury sedan, ma unica nel suo genere. Secondo Rolls-Royce , Lennon voleva che il Phantom V fosse totalmente nero, dentro e fuori, comprese tutte le parti solitamente rifinite in cromo, compresa la griglia frontale. Alla fine l’auto venne verniciata con una vernice completamente nera lucida, inclusi i dischi delle ruote ed i paraurti; inoltre fu uno dei primi veicoli ad avere i finestrini oscurati in Gran Bretagna. In merito a ciò Lennon ebbe a dire “La gente pensa di avere finestre nere da nascondere. In parte è quello, ma è anche per quando torni a casa tardi. Se è giorno quando torni a casa, è ancora buio all'interno dell'auto: chiudi tutte le finestre e sei ancora nel club”.

Lennon richiese che gli interni avessero un tessuto in corda Bedford nero e tappetini di nylon neri nella parte posteriore; nella parte anteriore venne utilizzata la pelle nera. La berlina di lusso aveva anche collegamenti per radio e televisione. L'auto venne inviata al mitico carrozziere Mulliner Park Ward che impiegò diversi mesi per completarla, il tempo necessario a Lennon a prendere la patente e ai Beatles di registrare un altro album, e consegnarla a Lennon il 3 giugno 1965.

Altri optional erano un mobiletto per i cocktail, un frigobar, un set di valigie nere e la TV portatile. Dopo qualche mese la Rolls-Royce fu modificata ancora con i sedili posteriori che vengono sostituiti da un letto matrimoniale e il bagagliaio viene riempito dall'attrezzatura necessaria a far funzionare un radio-telefono. Venne aggiunto anche uno studio di registrazione «portatile» ed un impianto audio così potente da svegliare tutto il vicinato.

Infine, durante il viaggio in Andalusia per lo shooting di How I Won The War, la Phantom V fu presa in carico da un altro carrozziere e nel 1967 diventò la Rolls-Royce Psychedelica che fece la sua prima apparizione pubblica durante la presentazione dell'album Sgt Pepper's, lasciando tutti a bocca aperta. >>> vedi Psychedelic RR

L’anno successivo John acquistò un’altra Rolls-Royce, la Phantom V questa volta di seconda mano e completamente bianca. E’ curioso che per l’uscita di Sgt.Peppers Lennon avesse la RR psychedelica mentre per l’uscita del White album questa vettura tutta bianca.

La passione per le Iso Rivolta. Lennon acquistò il telaio 003/D della Iso Rivolta Fidia allo show di Earls Court del 1967, ma meno noto è che ne possedeva un'altra - questa macchina, 005/D - tramite la casa discografica dei Beatles, Apple Corp. "Ho intervistato il responsabile dell'assistenza per l'importatore britannico Trojan ”, afferma Chris Lackner, segretario dell'Iso Bizzarrini Club. "Ha descritto di aver portato l'auto alla fabbrica di Bresso, in Italia, per essere convertita da un cambio manuale a quattro marce a un automatico Powerglide a due marce. Ha ricordato che tutte le ragazze dell'ufficio sono uscite per guardare la Fidia di John Lennon!"

Proprio mentre i Beatles cominciavano a implodere, Lennon si concesse una Mercedes-Benz 600 Pullman Limousine (1970) che vendette a George quando partì per unirsi a Yoko Ono negli Stati Uniti, dove acquistò una Chrysler Station Wagon più adatta al traffico di New York.

Infine, come nota bizzarra, John e la moglie Yoko Ono hanno acquistato il carro funebre Austin Princess del 1956 all'inizio del 1971 e, utilizzando i sedili delle compagnie aeree, hanno convertito l'auto in una limousine. Possono essere visti guidare il grande carro funebre britannico nel film promozionale di 'Imagine' del 1971.


 Le auto di Paul MCartney
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pm00-a.jpgLa prima auto di Paul fu una Ford Consul Classic 315. (1962). La Ford la considerava uno dei loro modelli di classe superiore "adatto per il parcheggio del golf club". Le sue performance tutt’altro che esaltanti non scoraggiarono Paul che fu multato tre volte per eccesso di velocità. La terza volta gli fu infine sospesa la patente. Un giornale locale di Liverpool scrisse: “James Paul McCartney, musicista di 21 anni di 20 Forthlin Road, Allerton, Liverpool, è stato multato di £ 25 e squalificato dalla guida a Wallasey per 12 mesi dopo aver ammesso di aver superato il limite di velocità lungo Seabank Road. McCartney, che aveva due precedenti condanne per eccesso di velocità... è stato detto dall'Assessore WO Hanford che presiedeva: 'È ora che ti venga data una lezione.'”. 

Il potere del successo: dalla Ford Consul ad un'Aston Martin DB5. McCartney ordinò l'auto nell'estate del 1964 proprio mentre il suo divieto di guida stava per scadere e i Beatles stavano iniziando il loro tour mondiale. L’auto fu ritirata dal suo commercialista il 22 settembre... appena cinque giorni prima della premiere di Goldfinger in cui il DB5 aveva un ruolo da protagonista. Il prezzo era di poco inferiore alle 4.000 sterline e McCartney ordinò il suo in sierra blue con interni in pelle nera e un giradischi Philips Auto-Mignon su misura sul cruscotto. Conservò la vettura fino al 1970. 

Avendo preso gusto per l'Aston nel 1966 acquistò una Aston Martin DB6. Di colore "Goodwood green" aveva come peculiarità che invece di installare un giradischi (come aveva fatto nel suo DB5), Paul volle un registratore a bobina. Fu così che mentre guidava la DB6 per andare a trovare il giovane figlio di Lennon, Julian, ebbe l'ispirazione per scrivere una canzone, "Hey Jules" - successivamente modificata in "Hey Jude” e la registrò su nastro. "Questa è la sua canzone migliore", disse Lennon anni dopo. “È iniziato come una canzone su mio figlio, Julian, perché Paul lo avrebbe visto. Poi l'ha trasformato in "Hey Jude". Ho sempre pensato che riguardasse me e Yoko, ma lui ha detto che riguardava lui".  

La classica auto sportiva britannica Austin Healey 3000 (1966) è l'auto in cui Paul McCartney fu ucciso nel 1966. Dopo aver litigato con la band ed essersi precipitato fuori dallo studio di Abbey Road nelle prime ore del 9 novembre durante la registrazione di Sgt.Pepper’s, McCartney saltò sulla sua Austin Healey 3000 e partì nella notte ancora sotto l'influenza dell'LSD. Stava piovendo, non ha notato un semaforo rosso, si è schiantato con la macchina ed è stato dichiarato morto alle 5 del mattino di quel giorno. Allora, piuttosto che sciogliere la band, continuare come un trio e rovinare le vendite di Austin Healeys, Epstein e i Beatles sopravvissuti hanno sostituito McCartney con il vincitore di una competizione per lookie …. Questa è evidentemente la famosa teoria “Paul is dead” nata in concomitanza con la foto in copertina di Sgt.Pepper’s. Chi non crede a questa storia deve ascoltare il White Album al contrario e sentire una voce dire: "Paul McCartney è definitivamente morto e i numeri della lotteria di questa settimana sono 12, 23, 31..."

Paul ha posseduto almeno due Lamborghini, una Lamborghini 400GT (2+2) (1967) che fornita con guida a sinistra venne convertita con guida a destra e posseduta per più di un decennio. La seconda fu una Lamborghini S2 Espada (1972) acquistata di seconda mano, di colore rosso con interni in pelle rossa. Pare che l’auto sia stata oggetto di un curioso incidente quando Linda si era dimenticata di tirare il freno a mano e l’auto era finita nello stagno di casa.

Ha posseduto anche una serie di Land Rover tra cui una Land Rover Serie I 86 Station Wagon (1955) ribattezzata da Paul e Linda “Hell On Wheels”, che la coppia utilizzava per i loro spostamenti nella tenuta di High Park Farm a Campbeltown in Scozia.

Infine è giusto citare la Rolls Royce Corniche (1973), una cabriolet a due porte ed il SUV Ford Bronco (1989) con cui nel 2008 Paul e Nancy Shevell, che sarebbe diventata la sua terza moglie, nel 2011 intrapresero un lungo e tortuoso viaggio esplorando la Route 66.


 Le auto di Ringo Starr
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r00-a.jpgRingo Starr era il Beatle più anziano e quando si unì ai Beatles, nel 1962, era già un rispettabile batterista nella scena di Liverpool, suonando per i Rory Storm and the Hurricanes, una band molto popolare in città. Era l'unico dei Fab Four con abbastanza soldi in tasca da possedere un'auto, una Ford Zephyr Zodiac del 1960. Come ricorda Paul McCartney: “ Ringo aveva una macchina quando il resto di noi non se la sognava nemmeno. Quando lo abbiamo visto guidare quello Zodiac abbiamo pensato che lo avesse rubato ”.

Il batterista, i cui genitori appartenevano alla classe operaia, nel 1964 lasciò l'Earls Court Motor Show come proprietario della "quattro posti più veloce del mondo", una francese Facel Vega II. Quando l’auto fu consegnata alla casa di Ringo a Sunny Heights a Weybridge, il venditore, poiché il distributore del Regno Unito regalava un accendino Facel Vega d'oro con ogni auto, ricorda che la prima cosa che Ringo disse fu: "Hai il mio accendino?"

Ringo ha posseduto diverse Mercedes, tra cui una 190SL del 1960, una 190E AMG del 1984 e una CL55 AMG del 2000.

E’ famoso l’episodio dell’incidente automobilistico che vide coinvolto Ringo e la sua Mercedes-Benz 280SE 3.5 Coupé del 1969.

La brutta avventura avvenne il 19 maggio 1980. Ringo e Barbara Bach stavano andando con la Mercedes bianca di lui a una festa nel Surrey. Al momento dell'incidente c'era molta nebbia. Alla rotatoria di Robin Hood a Kingston Ringo dovette sterzare per evitare di colpire un camion che arrivava in direzione contraria. La repentina manovra gli fece perdere il controllo dell'automobile, che si rivoltò su sé stessa per parecchie decine di metri prima di schiantarsi contro due lampioni al bordo della strada. Da vero gentiluomo britannico, nonostante una forte botta alla gamba, l'allora 39enne musicista pose in salvo Barbara estraendola dalla spider. E poi tornò nell'auto distrutta per recuperare un pacchetto di sigarette. Fortuna volle che Ringo e Barbara Bach, l'ex Bond girl e futura signora Starr, ne uscirono solamente con lievi ferite. Successivamente hanno ridotto l'auto a un cubo e l'hanno installata nella loro casa. L'incidente avvenne a sole poche centinaia di metri dal luogo in cui perse la vita tre anni prima la star del glam rock Marc Bolan. Entrambi erano in compagnia delle rispettive compagne: l'attrice Barbara Bach per Ringo, la fidanzata Gloria Jones per Marc. Ma c'è di più. Ringo e Marc erano anche buoni amici, talmente buoni che il batterista era (ed è) il padrino di Rolan, il figlio di Marc Bolan.

Ringo è stato anche appassionato di auto americane, come la coloratissima Chevrolet Bel Air ‘57.


 Per concludere
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Autore : Giorgio Gotti, Settembre 2023