ROLLING STONES |
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ll mitico logo |
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Premessa Il logo più iconico del rock'n'roll ha
compiuto 50 anni. È il famoso 'lips and tongue' (linguaccia) storico logo con cui
tutti identificano i Rolling Stones ma che nel tempo è diventato talmente popolare
(e redditizio) da avere quasi vita propria. Basti pensare alle centinaia di
oggetti che decora, non solo set scenici ma anche magliette, tazzine,
accendini, ecc. Ed infatti a quei tempi io ne avevo messo un autoadesivo sul muso della mia Dyane. |
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Antefatto |
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Storia del Design | ||||||
Il design di John Pasche –
i poster Pasche incontrò Mick Jagger per discutere le idee per il poster tornando
una settimana dopo con un design che proponeva un'estetica stile anni '30 e '40
legata ai viaggi. Ma Jagger non era soddisfatto. "Penso che
probabilmente avesse a che fare con il colore e la composizione", ha
detto Pasche al Victoria and Albert Museum nel 2016. "Ha
rifiutato", ricorda Pasche aggiungendo "Sono sicuro che puoi
fare di meglio, John." Andò meglio alla seconda versione, che
includeva anche un turbogetto Concorde. Da un’intervista di
Pasche: "Ho spesso pensato 'Perché io?' Forse il tutor del college
che ha risposto alla richiesta degli Stones ha pensato che il mio lavoro fosse
più adatto dato che stavo facendo molta pop art, quindi le mie immagini erano
piuttosto luminose". Andò a incontrare Mick Jagger in Maddox Street,
solo loro due in una grande sala conferenze e Jagger disse che non voleva usare
un'immagine di una band, ma provare qualcosa di diverso. "Abbiamo
parlato di una situazione itinerante e gli piacevano molto i poster dei tour
degli anni '30 e '40 con grandi barche e treni, quindi questo è stato l'inizio
dell'idea". Nel secondo poster "Invece dei vecchi aerei tipo
degli anni '40 ho inserito il Concorde per renderlo un po' più aggiornato,
perché nei primi anni '70 era piuttosto nuovo". |
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Il design di John Pasche –
il logo PS. Da un’intervista a Pasche: “Mentre lavoravo all’artwork
del poster, il mio compagno di studi di design, George Hardie, stava creando
l’artwork per la copertina di “Dark Side of the Moon” – quindi tutto stava
accadendo in quel momento”. |
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Il design di Craig Braun |
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Il lifting di Shepard
Fairey In occasione del
cinquantenario del gruppo, lo stesso logo – che per mezzo secolo ha mantenuto
intatta la sua spregiudicatezza sorpassando mode e trend momentanei – ha
conosciuto un leggero restyling, a opera di Shepard Fairey. |
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Pasche Per il logo definitivo, nato in bianco e nero e non nell'iconico rosso, Pasche intascò 50 sterline, somma pari ad una settimana di lavoro ma comunque esigua tanto che gli Stones gli allungarono personalmente altre 200 sterline in segno del loro apprezzamento per il lavoro svolto. Inizialmente egli ottenne una quota delle royalties sul merchandising, ma in seguito vendette il copyright alla band per £ 24.000, non pensando, come poi ha dichiarato, fruttasse tanto in futuro. Infatti dopo ha affermato che "probabilmente ora vivrebbe in un castello" se avesse mantenuto il suo diritto d'autore. Nel 2008 ha venduto per $
92.500 il disegno originale in una casa d'aste di New York per raccogliere
fondi per le tasse scolastiche di suo figlio. È stato acquistato dal
Victoria and Albert Museum e ora risiede a Kensington. |
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