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ARTURO TOSCANINI
La prima Rock Star
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Dialogo
tra mi e lu.
- A gh'ò vù 'na béla idéa
– A sariss?
- A vój fär n’artìccol sóra Arturo
– Mo Arturo chi?
- Toscané
- Toscané? Mo co’ dìt? Co' gh’éntra Toscanini col sit?
– A gh’é mäl s'al gh’entra
- Mo va via là sta mìga fär al sjochètt
– No no, a dig dabón e 'désa, cär al me ginginelò a tal spjeg, ätor che
bali.
(Dialogo
tra me e lui. – Ho avuto una bella idea – Sarebbe? – Voglio fare
un articolo su Arturo – Ma Arturo chi
? - Toscané - Toscané ? Ma cosa dici? Cosa c’entra Toscanini con il sito ? – Altro ché se
c’entra – Ma smettila di dire stupidate. – No no, dico davvero e adesso
caro il mio coglione te lo spiego, poche balle).
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Parma
ha avuto nel secolo scorso grandissimi musicisti, primi fra tutti Giuseppe
Verdi ed Arturo Toscanini. La differenza (!) tra loro è che Giuseppe Fortunato Franceso "Peppino" Verdi era Parmense,
essendo nato a Roncole di Busseto, in provincia, mentre Toscanini era nato
nella zona della città chiamata Oltretorrente, tipicamente proletaria. Solo chi
è nato in tale zona può fregiarsi del titolo di “Parmigiano del Sasso”. Oltre a
questa scusa che può essere capita solo da chi è di Parma, il motivo per cui ho
deciso di parlare di Toscanini è che lo ritengo antesignano delle Rock Star. La
sua biografia e gli aneddoti che lo riguardano sono tantissimi. Alcuni di loro
mi hanno particolarmente colpito ed ho cercato di parlane in questo testo.
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Capitolo
1 – i casi della vita - uno (i padri e la maestra Vernoni)
Toscanini nacque a Parma, il 25 marzo del 1867. Il
padre Claudio, sarto e garibaldino, era un grande appassionato
di arie d'opera, che intonava in casa con amici dopo averle ascoltate
al Teatro Regio che frequentava spesso da spettatore. Ma non per questo si
accorse del talento del figlio (ieri come oggi un classico!!). Fu una delle sue
maestre, una certa signora Vernoni, ad accorgersi che il piccolo Arturo aveva
una memoria fotografica riuscendo a memorizzare poesie dopo una
sola lettura. Gli diede allora gratuitamente le
prime lezioni di solfeggio e pianoforte. Anche in
questo caso il bambino dimostrò memoria eccezionale, riuscendo a riprodurre al
pianoforte musiche che aveva sentito anche soltanto canticchiare. La maestra
Vernoni quindi suggerì ai genitori l'iscrizione del figlio alla Regia Scuola di
Musica, il futuro Conservatorio di Parma.
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Capitolo
2 – i casi della vita - due (le occasioni)
Si diplomò in violoncello nel 1885, e l’anno
seguente si unì come violoncellista e secondo maestro del coro a
una compagnia operistica per una tournée in Sudamerica. Il 30
giugno 1886 la compagnia doveva rappresentare al Teatro Lirico "Don Pedro
II" di Rio de Janeiro l'Aida di Giuseppe Verdi. Il
direttore d'orchestra Leopoldo Miguez, beniamino locale, in aperto contrasto
con gli orchestrali sale sul palco annunciando la sua rinuncia, accusando
apertamente i musicisti con cui aveva pesantemente litigato. Gli subenra allora
il direttore sostituto, Carlo Superti che però viene talmente contestato da non
riuscire nemmeno a dare l'attacco all'orchestra. In quella situazione di caos
totale agli orchestrali più anziani ed influenti viene alla mente che c’è un
giovane che come Verdi è di Parma ed ha grande conoscenza dell'opera e lo
scongiurano di farsi avanti. Non ci vuole molto a convincere il giovane Arturo
che prende la bacchetta, chiude la partitura e inizia a dirigere
l'orchestra a memoria. Il pubblico rimane tutto lo spettacolo in silenzio,
intimidito da tanta spavalderia e bravura ma alla fine dell'opera esplode in un
entusiastico ed interminabile applauso.
Iniziava così, quasi per caso, a soli 19 anni la sua
grande carriera di direttore d'orchestra.
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Capitolo
3 – il rapporto con la politica
Schierato per l'interventismo, rientrò dall’America nel 1915, all'ingresso dell'Italia in guerra, e si esibì in innumerevoli concerti di propaganda e beneficenza; ad
esempio dal 25 al 29 agosto 1917, per allietare i combattenti, diresse una banda sul Monte Santo appena
conquistato durante la battaglia dell'Isonzo; per tale atto venne decorato con
una Medaglia d'argento al valor civile
Di idee socialiste, inizialmente condivise il programma fascista, tanto che nel novembre 1919 si era candidato
alle elezioni politiche nel collegio di Milano nella lista dei fasci di combattimento
con Mussolini e Marinetti, ma non fu eletto. Ben presto però se ne allontanò a causa del progressivo
scivolamento a destra di Mussolini, divenendone un forte oppositore già prima della marcia su Roma. Ad esempio si
rifiutò di dirigere la prima di Turandot dell amico Giacomo Puccini, se Mussolini fosse
stato presente in sala. Il regime pose allora in atto contro di lui una
campagna di stampa avversa, disponendo anche il ritiro temporaneo del passaporto a lui e famiglia.
Ma l’episodio più grave accadde il 14 maggio 1931 a Bologna: Toscanini
doveva dirigere al Teatro Comunale un concerto della locale orchestra in commemorazione di Giuseppe Martucci ma
si rifiutò, nonostante le forti pressioni, di eseguire come introduzione
gli inni Giovinezza e Marcia Reale, al cospetto di vari gerarchi tra cui Costanzo Ciano. Toscanini, al suo arrivo in macchina al teatro in compagnia della figlia
Wally, appena sceso, venne circondato e aggredito da un folto gruppo di
fascisti, violentemente schiaffeggiato e colpito da una serie di pugni a viso e
collo; fu messo in salvo dal suo autista che lo spinse in macchina, affrontò
brevemente gli aggressori e poi ripartì; il gruppo di fascisti lo raggiunse poi
all'hotel dove soggiornava intimandogli di andarsene immediatamente. Da quel
momento Toscanini visse principalmente a New York; per qualche anno tornò
regolarmente a dirigere in Europa, ma non in Italia, dove tornerà a dirigere
solamente alla fine del fascismo e della seconda guerra mondiale.
Nel 1933 ruppe i rapporti
anche con la Germania nazista, rispondendo con un netto rifiuto ad un invito personale
di Adolf
Hitler a
quello che sarebbe stato il suo terzo Festival di Bayreuth. Infine in seguito della
sempre più dilagante persecuzione razziale, abbandonò totalmente l'Europa per
gli Stati Uniti d'America. Da questo paese continuò a servirsi della musica per lottare
contro il fascismo e il nazismo, e si adoperò per cercare casa e lavoro a
ebrei, politici e oppositori perseguitati e fuoriusciti dai regimi.
Albert Einstein gli
scrisse, per dimostrargli la sua stima, queste parole: “..sento la necessità di dirle
quanto l’ammiri e la onori. Lei non è soltanto un impareggiabile interprete
della letteratura musicale mondiale…Anche nella lotta contro i criminali
fascisti lei ha mostrato di essere un uomo di grandissima dignità
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Capitolo 4
– lo stile
Il
5 dicembre 1949 venne nominato senatore a vita per alti meriti artistici, ma decise di rinunciare
alla carica il giorno successivo. Mandò, da New York, un telegramma di rinuncia
all'allora presidente della Repubblica Luigi
Einaudi in cui affermava “….. Schivo da ogni
accaparramento di onorificenze, titoli accademici e decorazioni, desidererei
finire la mia esistenza nella stessa semplicità in cui l'ho sempre percorsa…. la
prego di non voler interpretare questo mio desiderio come atto scortese o
superbo, ma bensì nello spirito di semplicità e modestia che lo ispira…”
Capitolo
5 – a Mick Jagger gli faceva un baffo
Era
noto per il suo insaziabile appetito sessuale. Ebbe moltissime amanti, diverse
relazioni extraconiugali durate anche molti anni. Si dice che a settant’anni
avesse ancora 4 amanti contemporaneamente.
Tra
i suoi famosi aforismi: “Quando ero giovane ho dato il mio primo bacio a una
ragazza e fumato la mia prima sigaretta nello stesso giorno. Credete, da allora
non ho più perso tempo con il tabacco.” |
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Capitolo
6 – il caratteraccio
Poteva permettersi di dirigere
a memoria poiché conosceva le partiture fin nei minimi dettagli. Per questo non
tollerava che i musicisti barassero.
“Mi chiedono qual è il mio segreto. Il mio segreto
è semplicissimo: consiste nel far eseguire la musica, nota per nota, quale fu
scritta dall'autore.”
Sono famosissime le sue sfuriate contro i
musicisti durante le prove e quando questi facevano degli errori o non si
impegnavano a sufficienza non esitava ad insultarli pesantemente. Fu il primo direttore a
dedicarsi profusamente all’attività discografica, soprattutto dopo essersi trasferito
negli USA, dove fu appositamente creata per lui un’orchestra, la NBC Symphony Orchestra, che diresse stabilmente dal 1937 al 1954
Durante le sessioni di
registrazione, (che la casa discografica si premurava di incidere) lasciò molte
tracce dei suoi sfoghi d’ira. Queste registrazioni sono divenute famose quasi quanto
quelle delle esecuzioni contribuendo a creare l’immagine del direttore duro ed autoritario. (va
comunque considerato che allora il livello dei musicisti era molto inferiore
rispetto ad oggi).
Molte sono le sue frasi
celebri sul rapporto con i musicisti:
-
Suonare
“pressappoco” è orribile. Tanto vale suonare male!
-
Non
sapete leggere? La partitura indica “con amore”, e voi cosa state facendo? State
suonando come uomini sposati!
-
Dopo
morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno
di voi.
-
Dio
mi dice come la musica dovrebbe suonare, ma in mezzo ci siete voi!
Tra i vari aneddoti si narra
che in un eccesso d’ira ruppe l’orologio d’oro che l’orchestra gli aveva appena
regalato. Il più famoso di tutti resta però quello della cui registrazione audio è ovviamente pieno il web:
“PorcoXXX.. Look at me!..Teste di cazzo!"
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Si
spense alle soglie dei 90 anni nella sua casa newyorkese di Riverdale, il 16 gennaio 1957
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Autore : Giorgio Gotti, 15/01/2021
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