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STRING DRIVEN THING
String Driven Thing (1972) e The Machine that cried (1973)


Premessa
Primo giorno di scuola. Classe IV Liceo anno 1973 o 1974 (mah!) Siamo in attesa dell’inizio delle lezioni. In classe entra un ragazzo, capelli molto lunghi, loden verde. Si siede nell’ultimo banco e si accende una sigaretta. I presenti sono terrorizzati: “ehi, ma cosa fai!!” Perché? risponde lui. “E’ vietato, non si può!” Ma da dove vengo io in classe si fuma. “Ma da dove vieni ?” da Roma. Parma e Roma distano 600 chilometri, ma allora la distanza tra usi, costumi e cultura era molto di più. Comunque il fumatore, di nome Alfonso, venne immediatamente soprannominato “al terò”.
Le classi scolastiche che ho conosciuto sono sempre state le stesse: 90% bravi ragazzi, 10% diversi, che andavano dagli originali, alle teste di cazzo ai non inquadrati. Solitamente questa minoranza veniva (giustamente) punita dai professori, che se appena gliene davi la possibilità ti bocciavano. E infatti. Io e Alfonso diventammo presto grandi amici, sia perché appartenenti al quel 10%, sia perché entrambi appassionati di musica.
In quegli anni vigeva la rigorosa abitudine di prestarsi i dischi (e prima o poi ne scriverò). Attività indispensabile per aggiornare le proprie conoscenze ma non priva di rischi. Ad Alfonso ad esempio una volta prestai un disco dei Ten Years After. Mi tornò arato, nel senso che aveva un solco che neanche Keith Emerson con le coltellate che dava agli amplificatori avrebbe potuto fare. Ma Alfonso era un signore e me lo ricomprò. Aneddoto a parte fu da lui che ebbi in prestito un disco che mi fece conoscere il gruppo che voglio recensire, gli String Driven Thing.
Ma dovevi tirarla tanto alla lunga, è la domanda che sorge spontanea. A parte la mia naturale prolissità, il motivo è presto detto. Se cercate informazioni su questo gruppo trovate pochissimo. Tra i miei libri solo uno ne parla; ad esempio la mastodontica Enciclopedia del Rock edita da Arcana che cita nomi che secondo me conoscono al mondo in solo due (il recensito ed il recensore), non ne parla. Ed anche in rete poca roba. Cercherò quindi di colmare questa lacuna relativa ad un gruppo originale ed interessante.

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La storia
String Driven Thing si forma a Glasgow nel 1967 come una folk band con Chris Adams e Pauline Adams (marito e moglie) ed il percussionista John Mannion. Attivi nel circuito folk scozzese pubblicano nel 1970 l'album omonimo per l'etichetta indipendente Concord.
s1.jpgNel 1972 Mannion lascia il gruppo ma entrano il violinista di formazione classica Graham Smith e il chitarrista Colin Wilson al basso. Il gruppo si trasferisce a Londra e firma per la Charisma. Il loro primo lavoro viene accolto in maniera entusiastica dalla critica, specialmente da Melody Maker. Una curiosità è che la copertina apribile dell'album, progettata da Po of Hipgnosis, costava più delle sessioni di registrazione. Come i Genesis, di cui diventano il gruppo spalla ufficiale, riscuotono un discreto successo in Europa, ma non in patria. Ma agli inizi del 1973 il leader del gruppo Chris Adams viene ricoverato in ospedale con un polmone collassato, evento che sarà fonte di ispirazione per l’album successivo ma avrà un impatto negativo sul futuro della band. Nel 1974 infatti i coniugi Adams abbandonano il gruppo.

Note:  La cover di "It's a game" è stato un successo dei Bay City Rollers.
Gli SDT si sono riformati a metà degli anni '90 sotto l'impulso di Chris Adams, pubblicando un album dal vivo.

Ho letto buone recensioni (inglesi) di “Moments of Truth” con la vecchia formazione Mannion compreso.

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std6.jpgDiscografia

String Driven Thing (1968) (Concord)
String Driven Thing (1972) (Charisma)
The Machine That Cried (1973) (Charisma)
Please Mind Your Head (1974) (Charisma)
Keep yer 'and on it (1975) (Charisma)
Dischotomy Suicide (Live in Berlin) CD (Ozit)
In the Studio '72 (first Charisma album plus) CD (Ozit)
The Macine That Cried Band's Official Version CD (Ozit)
The Early Years (all of the Concord first album plus) CD (Ozit)
Moments of Truth (2007) (Soundseed)
Songs From Another Country (2009) (Backshop Records)
Live on the Foxtrot tour 40th Anniversary (Ozit).


String Driven Thing (1972)

Chris Adams- Vocals, Guitars

Pauline Adams – Vocals, Percussion

Graeme Smith – Violin

Colin Wilson – Bass Guitar, Guitars, Banjo

Sleeve design & photography .- Hipgnosis
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The Machine That Cried (1973)

Chris Adams - Vocals, Guitars

Pauline Adams – Vocals, Percussion

Graeme Smith – Violin, Viola

Billy ‘The Kid’ Fairey – Drums, Congas

Colin Wilson – Bass

Clare Sealley - Cello

Bill Hatje – Bass

Cover - Hipgnosis

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Conclusioni.

Gli String Driven Thing vengono classificati facenti parte o del nel folk rock o del progressive. Personalmente ritengo che questa band scozzese sia di difficile classificazione ed il suo fascino consista proprio nello sfuggire a stereotipi e preconcetti.

Come è mio costume non mi esibirò né in critiche musicali né in alati concetti in cui esprimere le sensazioni che l’ascolto mi provoca.

Ma, come sempre solo un invito: ascoltatelo.

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yu1.jpg  link al Focus #10/2023


Autore : Giorgio Gotti, 27/02/2021