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STEAMHAMMER |
MK II
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Premessa |
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Non avrei mai pensato che fosse possibile fare un
disco di progressive blues. Ma il disco di cui parlerò, ultimo di una numerosa serie
fornitami dal Dr. Giovanni Livingston(e), contraddice questa mia idea. Ed il risultato
è più che piacevole in quanto amo il progressive ma soprattutto il blues,
di cui sono musicalmente dipendente. |
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Biografia |
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Fu formata alla fine del 1968 come band di blues-rock da Martin Quittenton (chitarra), Kieran White (voce, armonica, chitarra), Martin Pugh (chitarra), Steve Davy (basso) e Michael Rushton (batteria). Dopo aver pubblicato nel 1969 il loro primo album di blues canonico “Reflections” , Quittenton e Rushton lasciarono entrambi la band per essere sostituiti da Mick Bradley (batteria) e Steve Joliffe (sax, flauto) il quale diede un'influenza jazz al gruppo riscontrabile nel loro secondo album, "Mk. II" (1969). Poco dopo questa uscita, Joliffe lasciò la band, che continuò rilasciando il loro terzo album "Mountains" (1970), un ritorno al blues-rock delle origini. Dopo un importante turnover, Pugh e Bradley invitarono Louis Cennamo (ex-Renaissance, basso) e, insieme all'ospite speciale Garth Watt-Roy (voce), registrarono "Speech" (1971). Quest'ultimo album è stato pubblicato postumo, dopo la morte di Bradley nel 1972.
Kieran White ha pubblicato un album
solista; sia Pugh che Cennamo formarono gli Armageddon con Keith Relf nel
1975. Martin Quittenton andò a suonare con Rod Stewwart per il quale compose varie canzoni tra cui "Maggie May". Steve Joliffe si unì ai Tangerine Dream per il loro controverso
album “Cyclone”, l'unico loro disco con strumenti acustici e vosi. Ulteriori approfondimenti li trovate su
wikipedia o sul
sito ufficiale. |
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MK II |
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di seguito propongo immagini ricavate dal
libretto allegato al CD |
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Recensione |
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La differenza principale con questo album e gli altri di
Steamhammer è data da Steve Joliffe che ha portato la band versò sonorità più
complesse virando verso il proto-prog. Niente di rivoluzionario o sconvolgente ma un album raffinato
e piacevole. Il disco si apre con la splendida "Supposed to be
free" cui segue la complessa "Johnny Carl Morton" guidata dal cembalo.
Il successivo "Sunset chase" è un piccolo pezzo strumentale
incredibilmente bello che precede il magnifico blues di "Contemporary Chick
Con Song". "Turn around" è una sinfonia di flauti con sfondo
folk. Segue "6/8 For Amiran", una musica
di ispirazione araba con grande canto, chitarra, flauto e ritmo ossessivo che
ricorda “Stand Up” dei Jethro Tull. “Passing Through” e “Down Along The Grove”
precedono il pezzo forte e segnatamente più
prog, il brano di 16 minuti “Another Travelling Tune”. Chiude “Fran And Dee Take A Ride”. Nella
versione ristampata su CD in mio possesso ci sono anche quattro bonus track che sono rarità, ovvero entrambe le facciate di due 45 giri CBS del 1969 la cui più interessante
è “Junior's Wailing”, brano presente nel loro album di
debutto.
Nota finale. Un'unico neo: una delle più insulse copertine mai viste. |
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Proposte di Ascolto (clic the pic) |
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MK II (full album) |
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Autore : Giorgio Gotti, Settembre 2023 | |
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