- Nel
1971, Paul Kantner e Grace Slick, leggendarie colonne portanti dei Jefferson
Airplane, abitavano, con la neonata figlia China, in una grande casa sulla
spiaggia, al 99 di Brighton Avenue a Bolinas, una spettacolare località marina
a pochi chilometri da San Francisco.
- La casa è stata poi rivenduta da Kantner nel
1973 ed oggi è ancora esistente e considerata un pezzo di storia. E’ possibile
affittarla, se volete, ovviamente … a prezzi modici
- Sempre nel 1971, i
Jefferson Airplane fondarono l’etichetta ‘GRUNT RECORDS’, una sussidiaria della
grande casa discografica RCA. La nuova label, che aveva lo scopo primario di
produrre i dischi dei Jefferson Airplane e dei successivi Starship, pubblicò
anche i dischi di altri artisti e gruppi della cerchia dei Jefferson, fra cui
gli Hot Tuna, Papa John Creach e, appunto, gli ONE
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- Ma
come e perché sono entrato in possesso di questo strano disco?
- “Ecchissenefrega!”
direte voi, e la risposta sarebbe più che comprensibile. Ma se volete sapere
come funzionavano le cose nei primi anni 70 per quel che riguarda la fruizione
dei prodotti musicali, dovrete pazientare e leggere le poche righe che seguono.
- Il
negozio Ricordi di Genova era la nostra meta preferita quando, da ragazzini, al
sabato pomeriggio, decidevamo di spendere in un botto solo la paghetta
settimanale. Si entrava con silenzioso rispetto in quel tempio della musica, si
puntava direttamente alle vasche degli LP e si cercavano freneticamente quelli
presenti nelle nostre “wish list”. Non ricordo se questo disco fosse già fra i
papabili oppure se l’abbia trovato per caso spulciando qui e là. Di sicuro ne
avevo sentito parlare bene, alla radio o su qualche rivista musicale.
- Il
negozio aveva all’epoca 2 o 3 box insonorizzati per l’ascolto. Sceglievi il
disco, lo consegnavi all’addetto, entravi nel cubicolo e partiva la musica;
ogni 30 secondi circa, il commesso spostava la puntina sul vinile di qualche
centimetro per poter ascoltare più brani. Dopo 3 minuti, se non avevi ancora
deciso, venivi letteralmente cacciato fuori dal box. Quella volta, con il disco
degli One, mi bastarono i primi 10 secondi: uscii trafelato e dissi: “Lo
prendo!”. (Questa stessa cosa mi capitò solo in un’altra occasione: per “Still”
di Peter Sinfield; anche per questo disco, i primi 10 secondi di ascolto furono
fatali, ma forse ne parleremo in un altro articolo).
- Una
volta tornato a casa, con la preda sotto braccio, l’ascolto proseguì ed il
disco entrò a far parte dei miei preferiti di quel periodo. Dopo qualche anno,
gli interessi si sono spostati verso altri generi e l’ho lasciato a stagionare
nello scaffale insieme a tanti altri dischi. Di recente, ho iniziato a rippare
su PC i vinili più particolari e questo è entrato subito nell’elenco. Quindi
l’ho riascoltato dopo 40 anni e, che dire?, l’ho trovato ancora bello e
coinvolgente come la prima volta.
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- E’
un disco molto eterogeneo: si parte da una bella ballata acustica (“1 of a Kind”),
un manifesto programmatico della cultura hippie, con l’attacco eseguito dalla
voce femminile che all’epoca mi aveva stregato. Segue “II Car Raga”, pezzo
registrato dal vivo nel corso del loro concerto davanti alla casa di Paul e
Grace, che rispecchia lo spirito indo-meditativo del periodo. Il lato A è
chiuso da “Free Rain”, tipico canto corale in stile hippie, con un testo che
parla di pace, amore e … compatibilità ambientale, un tema che era già sensibile
ma che, purtroppo per noi terrestri, ai giorni nostri risulta ancora irrisolto.
- Il lato B è decisamente più rock: “3 Songs” è un
medley strumentale di quasi 10 minuti che parte con una sezione progressive
rock (ottimamente suonata) fino ad arrivare ad un brano in cui spiccano le
tipiche vocalità della band. L’ultimo brano è “Old Englishhh”, pezzo
strumentale composto da una prima parte di puro rock psichedelico ed una
seconda parte acustica, molto ‘english’ (come suggerisce il titolo), a metà
strada tra i Jethro Tull e Nick Drake
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1 of a kind
I am reality
You are reality
The names will change, rearrange
front behind
We simply all are just 1 of a kind
Free rain
What do you give the earth, love
When will you give it again
Free rain, free rain
How will you teach me to learn,
love
Why you can do it so well
Free rain, free rain
Would you give up what you have,
love
Could the music be the dancer
What you put in you get out, love
And the question is the answer
Free rain, free rain
Should we breathe the open air,
love
Might we grow it under cover
Surely life's the only fair, love
We depend on one another
Free rain, free rain |
Unico nel suo genere
Io sono realtà
Tu sei realtà
I nomi cambieranno, si
trasformeranno da cima a fondo,
Semplicemente ognuno di noi è
unico
Pioggia libera
Cosa dai alla terra, amore?
Quando glielo darai di nuovo?
Pioggia libera, pioggia libera
Come mi insegnerai ad imparare,
amore?
Perchè sai farlo così bene?
Pioggia libera, pioggia libera
Rinunceresti a quello che hai,
amore?
La musica potrebbe essere il
ballerino?
Quello che metti dentro è quello
che puoi tirar fuori, amore
La domanda è la risposta
Pioggia libera, pioggia libera
Dovremmo respirare l'aria aperta,
amore?
Potremmo farla crescere al
coperto?
Di sicuro la vita è l'unica cosa
giusta, amore
Dipendiamo l'uno dall'altro
Pioggia libera, pioggia libera |