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KRISMA

Lola non se ne è andata


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Il 13 ottobre 2022 anche Christina Moser ci ha lasciato, sette anni dopo il marito-compagno--partner-complice Maurizio Arcieri, scomparso nel 2015.

Christina e Maurizio erano i componenti del duo Krisma, gruppo sperimentale e di avanguardia che ha prodotto musica elettronica italiana a partire dal 1976 fino ai giorni nostri.

 

La carriera di Maurizio prende il via negli anni 60 nell'ambito della musica leggera con il gruppo 'New Dada'. Da solista, con l'enorme successo di '5 minuti e poi' del 1968, raggiunge l'apice della popolarità e partecipa a vari fotoromanzi e ad un film musicale nel 1970. Per la sua bellezza e prestanza viene portato in palmo di mano da schiere di ragazzine urlanti e adoranti; fra queste, la svizzera Christina Moser riuscirà ad avvicinarlo dopo un concerto e inizierà un legame che li condurrà ad una lunga carriera musicale, interrotta solo dalla improvvisa scomparsa di Maurizio nel 2015.

 

Nel 1976, abbandonata definitivamente la scena della musica leggera, Maurizio dà corpo, insieme a Christina, al progetto 'Chrisma', successivamente ribattezzato 'Krisma'.

La maggiore influenza del duo, che muove i primi e decisivi passi nella Londra del 1977, è il synth pop, che allora aveva come principali esponenti, fra gli altri, i Kraftwerk e gli Ultravox, entrambi già attivi da qualche anno, a loro volta fortemente influenzati da David Bowie e dalla sua trilogia berlinese (costituita dagli album 'Low', 'Heroes' e 'Lodger' del  periodo 1977-1979).

Al punk rock, genere che in quegli anni iniziava ad imperversare in tutto il mondo, i Krisma si ispirano soprattutto per la loro attitudine provocatoria e per il look, soprattutto degli inizi, con spille da balia, capelli tinti sparati in testa e abbigliamento prevalentemente nero. Anche il famoso episodio dell'automutilazione di un dito da parte di Maurizio ha contribuito alla loro fama di pericolosi trasgressori, provocando fra l'altro l'annullamento immediato della loro tournèe appena iniziata. (L'episodio è stato poi, parecchi anni dopo, derubricato come semplice incidente di scena).

 

Christina si rivela una musicista di talento, una dotata cantante e chitarrista: il duo mette in mostra anche una buona dose di sensualità e provocazione erotica, facilitata dalla notevole avvenenza fisica di entrambi.

 

Nella turbolenta atmosfera londinese di quegli anni, i due producono in studio i loro primi due album come Chrisma: 'Chinese Restaurant' del 1977 e 'Hibernation' del 1979.

 

Nel 1980 il duo si ribattezzerà 'Krisma' e produrrà in studio altri otto album, da 'Cathode Mamma' del 1980 fino a 'Opera Punk' del 2008.


Il primo album 'Chinese Restaurant' li impone all'attenzione del pubblico italiano come sperimentatori di un nuovo genere e di una nuova attitudine.
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Il disco viene realizzato e inciso fra Londra e Milano; è prodotto da Nico Papathanassiou, fratello di Vangelis, che partecipa attivamente alle registrazioni. Si narra che lo stesso Vangelis abbia contribuito in più di un passaggio, ma che non sia stato accreditato per problemi di diritti con la sua casa discografica di allora. La strumentazione è ridotta ai minimi termini: oltre a batteria, basso e chitarre, fanno la parte del leone un paio di sintetizzatori, il 'Yamaha CS-30' e il 'Polymoog'. Le voci di Maurizio e Christina, spesso in coppia o alternate, completano la scena.

Dei 9 brani del disco, i due più di successo, pubblicati in 45 giri, sono stati 'Black Silk Stocking' (oggetto anche recentemente di cover da parte di alcuni musicisti) e 'Lola' di cui parleremo fra poco che è arrivata a detenere, per un breve periodo, le prime posizioni in classifica.

L'album è presente nella classifica dei '100 migliori album italiani' secondo Rolling Stone

alla posizione numero 65. Onda Rock lo considera una pietra miliare della musica italiana.

Ricordo anche che, dalle colonne della rivista New Musical Express, nel 1977, i Krisma vennero accostati ai Velvet Underground per il loro sperimentalismo.
 

In una delle sue ultime interviste, con l'amico di una vita Red Ronnie, Christina aveva lamentato che il loro essere sempre stati troppo 'avanti' li aveva sicuramente penalizzati, perché il pubblico, in particolare quello italiano, non era maturo. E questo aveva influito negativamente sul loro potenziale successo, che in effetti non è mai arrivato ad essere consistente, nonostante l'ottimo viatico fornito, come detto prima, dal New Musical Express.

 

E' sufficiente infatti scorrere la hit parade dei singoli più venduti del 1977, per inquadrare il contesto della musica italiana di quegli anni e capire quanto i Krisma fossero davvero 'avanti'. Tanto per avere un'idea indicativa: al primo posto 'Amarsi un po'' di Lucio Battisti, seguita da 'Ti amo' di Umberto Tozzi e da 'Solo tu' dei Matia Bazar. Oltre a molte canzoni di disco music, genere imperante in quegli anni, vi sono ancora  molti rimasugli della musica nazional-popolare tipica degli anni 70; completano il quadro varie hit provenienti dai mercati anglofoni e qualche brano di cantautori nostrani, mentre il progressive rock (sia italiano che inglese) è completamente scomparso dai radar. 

 

Non si vuole qui dare un giudizio sulla qualità dei singoli brani presenti in quella classifica, alcuni dei quali, molto gettonati ancora oggi, sono a pieno titolo considerati dei capolavori. Si vuole soltanto porre l'accento sul fatto che il genere che i Krisma intendevano sviluppare era ben lontano da essere considerato 'popolare' in Italia. A parte Giorgio Moroder, con la sua 'I feel love' di Donna Summer (al quinto posto), che però, nonostante la sua struttura da brano elettronico, rimane fondamentalmente un grande pezzo di disco music, l'unico accenno di musica di avanguardia resta 'Trans Europe express (T.E.E.)' dei Kraftwerk al 50.o posto in classifica.

 

C'è anche da ricordare che alcune suggestioni orientaleggianti, a partire dal titolo dell'album ('Chinese Restaurant') fino al testo del brano 'Lola', hanno davvero precorso i tempi, non si sa se per pura combinazione o perchè la cultura underground del periodo andava proprio in quella direzione, prima che arrivassero ad essere 'mainstream': ci riferiamo, ad esempio, alle cupe atmosfere di una China Town in disfacimento del film 'Blade Runner' del 1982 (in cui, guarda caso, sempre Vangelis ebbe una parte determinante con la sua meravigliosa colonna sonora) oppure alla grandissima 'China Girl' di David Bowie nell'album 'Let's Dance' del 1983.

 

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'Lola' merita un paragrafo a parte. E' il terzo brano di 'Chinese Restaurant'.

Al ritmo di tango, la canzone delinea, in un ambiente buio e fumoso da night-club, la figura femminile dai tratti asiatici di un investigatore privato/agente segreto, che si finge prostituta per ottenere informazioni. Quello che affascina della canzone è questa commistione fra un ritmo tradizionale da balera come il tango e un arrangiamento basato su sequenze e pads elettronici, tipiche sonorità a cui la new wave ci avrebbe abituato negli anni 80. Le voci di Maurizio e Christina si alternano per narrare, in inglese, la storia di questo personaggio ambiguo: la scelta della lingua inglese per tutti i brani, si giustifica nel contesto culturale (e geografico) in cui sono nate le canzoni dell'album.

Per me è il pezzo più bello non solo dell'album ma di tutta la discografia dei Krisma.

La prima volta che l'ho ascoltato, alla radio (che era l'unico mezzo per ascoltare le novità discografiche dell'epoca), era appena uscito e ne sono rimasto sedotto. Il nome dei Krisma (anzi allora erano Chrisma) non era ancora noto; solo parecchio tempo più tardi ho scoperto che dietro l'acronimo si celava un nome famoso della musica leggera degli anni 60; ma forse neanche il dj di turno lo sapeva perché aveva presentato la canzone come se fosse opera di un fantomatico gruppo punk inglese. E ascoltarla, appunto, mi aveva disturbato e coinvolto, per quella sua atmosfera strana, nuova per l'epoca, per quella linea melodica, cantata con un filo di voce, che ti rimaneva appiccicata addosso, per quel passaggio di chitarra flamenco (suonata dalla stessa Christina) che dava una stramba concretezza all'atmosfera rarefatta, per quella visione insolita di due musicisti italiani.

I Krisma hanno purtroppo concluso il loro percorso terreno, ma non saranno dimenticati e Lola resterà con noi per regalarci le stesse emozioni di quella prima volta di 45 anni fa.


Lola (Chrisma)
 

She lives alone

Lola

But every night she goes down

To the Chinese where

She works very hard there

Sipping her cocktails

 

Expenses paid

Lola

She is performing for a cause

Her glances faking

A deep fascination

She wants information

Tari-na-na

 

She goes upstairs

Lola

Clinging on to another man

She lays him down, down

Almond eyes on fire

Seducing his mind

Behind the smoke and screenz-a 

Lola is a private eye

he well disguises

Her lingering actions

No-one suspecting

 

At the Chinese

Lola

Killed all those who did her wrong

Her soul is blazing

With blood thirsty craving

No one suspecting

Lei vive da sola

Lola

Ma ogni notte va giù

Dal Cinese dove

Lavora molto duramente

Sorseggiando i suoi cocktail

 

Spese pagate

Lola

Si esibisce per una causa

Con i suoi sguardi falsi

Un fascino profondo

Vuole informazioni

Tari-na-na

 

Lei va di sopra

Lola

Aggrappandosi a un altro uomo

Lei lo fa sdraiare giù, giù

Occhi a mandorla in fiamme

Seducendo la sua mente

Dietro il fumo e gli schermi

Lola è un investigatore privato

Si traveste bene

Con le sue azioni continue

Nessuno sospetta

 

Dal Cinese

Lola

Ha ucciso tutti coloro che le hanno fatto del male

La sua anima è in fiamme

Assetata di sangue

Nessuno sospetta

 

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Proposte di Ascolto (clic the pic)
k2.jpg Lola
 

yu1.jpg  link al Focus #2/2024


Autore : Stefano Sorrentino, 20/10/2022