![]() | ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
|
EKSEPTION
|
Una band d'eccezione dall'Olanda |
|
Nei primissimi anni 70, il rock fu
letteralmente preso in ostaggio dalla musica classica.
Grazie all'iniziativa di alcuni artisti, che
avevano l'urgenza di ricercare nuove sonorità, iniziò a farsi strada questa
nuova propensione, dapprima con l'unico scopo di integrare gli strumenti della
musica sinfonica per accompagnare i propri brani (citiamo, a titolo di esempio,
Beatles e Moody Blues).
Tutto ciò avveniva intorno al 1967. Poco dopo,
fino ad arrivare in pieni anni 70, grazie anche alla formazione accademica di
alcuni musicisti, ma soprattutto in virtù delle loro capacità esecutive, si
iniziarono ad inserire, nei dischi rock, brani di musica classica, che erano
utilizzati sia all'interno di canzoni originali che in maniera integrale,
adeguatamente riarrangiati. Keith Emerson, colto e grandissimo virtuoso degli
strumenti a tastiera, ebbe una parte rilevante in questa rivoluzione sonora, dapprima
con The Nice e poi, soprattutto, con Emerson, Lake & Palmer.
In quegli anni persino la musica leggera fu
contagiata da questa nuova moda, mandando in testa alle classifiche vere e
proprie hit, come la Sinfonia N.40 di Mozart, riarrangiata da Waldo de los Rios
per orchestra sinfonica con base di chitarra, basso e batteria, un vero e
proprio tormentone dell'estate del 1971, per chi se lo ricorda.
Anche il cinema fece la sua parte in quegli
anni: le indimenticabili colonne sonore di “2001: Odissea nello Spazio” e di
“Arancia Meccanica” di Stanley Kubrick ebbero il ruolo di rinforzare questa
ritrovata passione popolare per la musica classica. E svariate furono le band che negli anni 70 si
addossarono la responsabilità di far scomparire definitivamente i confini fra i
generi musicali: pop, rock, classica e jazz.
Il deus ex machina di questa formazione era il
tastierista Rick van der Linden, dotato di grandi capacità interpretative e
compositive, avendo avuto una solida formazione accademica presso il
conservatorio dell'Aia. Dopo essersi avviato, da giovanissimo, ad una
promettente carriera concertistica come pianista, si esibiva come virtuoso
tastierista jazz e nel 1968 vinse il primo premio al prestigioso Loosdrecht
Jazz Festival, che gli valse un contratto discografico con la Philips.
Dichiaratamente influenzato da Keith Emerson e da The Nice, il 22enne Rick van
der Linden entrò a far parte degli Ekseption, band fondata dal trombettista Rein van den Broek. |
||||||||||||||
Nel 1969 esce il loro primo album, che contiene, oltre alla già citata Quinta di Beethoven, anche altri due arrangiamenti in chiave rock-jazz di due famosi brani di musica classica, che avranno enorme successo soprattutto nei Paesi Bassi: l'Aria di Bach e la Rapsodia in Blu di Gershwin. Fin da questo album di esordio, è evidente la leadership di van der Linden e le sue straordinarie capacità sia come esecutore che come arrangiatore e compositore: il suo stravagante e carismatico personaggio, con il suo look sgargiante, diventa la principale attrazione nei concerti dal vivo, dove si circonda da ogni tipo di tastiera. I suoi virtuosismi al piano e all'organo, insieme ai caratteristici fraseggi della tromba di Rein van den Broek, determinano il suono degli Ekseption, che riscuotono enorme successo popolare in Olanda, diventando una delle band più famose di quel periodo. | ||||||||||||||
![]() ![]() |
||||||||||||||
Tutta la formazione (composta da tastiere,
basso, batteria, tromba, sax/flauto e vocalist, occasionalmente) sfoggia un
livello tecnico notevole, sia in studio che, soprattutto, dal vivo, e si
caratterizza per la facilità e la disinvoltura con cui riesce a fondere i
diversi generi, ad esempio passando, senza soluzione di continuità, da una
cadenza di Bach ad un passaggio jazz per organo Hammond e fiati. Dopo l'album di esordio del 1969, gli Ekseption
produrranno una quindicina di dischi fino al 1989, anno in cui il gruppo si
scioglie. Negli anni successivi, ci saranno alcune reunion occasionali. La loro eredità è principalmente rappresentata
dai primi cinque album, tutti molto interessanti, fino a 'Ekseption 5' del
1972, il disco che li ha fatti conoscere ed apprezzare in modo definitivo anche
dal pubblico italiano, soprattutto dagli amanti del progressive rock. |
||||||||||||||
|
||||||||||||||
Nella discografia degli Ekseption. oltre ai
brani classici, vi sono anche molte composizioni originali, quasi tutte
composte dal tastierista Rick van der Linden. Non si tratta solo di musica
strumentale, in alcuni album troviamo anche la presenza di un vocalist che
aggiunge una sfumatura pop/rock alla loro musica. L'esperienza Ekseption si è definitivamente
conclusa, tutti i membri sono scomparsi nel corso degli ultimi anni:
riascoltare la loro musica oggi significa rivivere, con grande emozione,
quell'ondata di rinnovamento musicale e culturale che nei primi anni 70 ha
segnato in modo indelebile la musica rock (e non solo) per i decenni a venire. |
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
Autore : Stefano Sorrentino, Feb/2025 | ||||||||||||||
|
||||||||||||||