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Il detto "Only mad dogs and Englishmen go out in the midday sun" è spesso affermato essere stato coniato da Rudyard Kipling, ma non viene mai citata una fonte precisa.

Da Quora:

La frase "Mad dogs and Englishmen go out in the noonday sun" (cani rabbiosi (pazzi) e inglesi escono al sole di mezzogiorno) trae origine da una canzone di Noel Coward scritta nel 1931. Il verso suggerisce che solo i cani pazzi e gli inglesi sciocchi si avventurerebbero all'aperto durante le ore più calde della giornata, sottintendendo che non è saggio esporsi a condizioni così dure.

Significato e interpretazione:

  1. Contesto culturale : la frase riflette uno stereotipo sui britannici, in particolare durante l'epoca coloniale, suggerendo che sono disposti a sopportare il caldo estremo e il disagio. Gioca sull'idea che l'inglese sia allo stesso tempo coraggioso e in qualche modo ignaro delle conseguenze del caldo.

  2. Cani pazzi : il riferimento ai "cani pazzi" suggerisce una mancanza di ragione o di sanità mentale; i cani pazzi potrebbero comportarsi in modo imprevedibile, proprio come sarebbe irrazionale per una persona uscire quando fa molto caldo.

  3. Critica del comportamento : la frase serve come commento all'incoscienza o alla follia, evidenziando che solo coloro che non riflettono attentamente sulle proprie azioni si esporrebbero ai pericoli del sole di mezzogiorno.

  4. Implicazioni più ampie : più in generale, può essere interpretato come un avvertimento a non adottare comportamenti rischiosi o sconsiderati senza considerare le conseguenze, un'idea che trascende il contesto immediato del calore e della luce solare.

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Nato da una famiglia di minatori, Cocker aveva lavorato duramente per affermarsi. Dopo due album da solista fu la fenomenale esibizione di Woodstock nell'agosto 1969 a proiettarlo (inaspettatamente) all’attenzione del grande pubblico. A marzo 1970, su pressioni della sua casa discografica, Cocker andò a Los Angeles per formare un nuovo gruppo con cui esibirsi durante l’estate. The Grease Band, la sua band con cui aveva registrato il suo secondo album, “Joe Cocker” e il singolo “Delta Lady”, guidata dal chitarrista Henry McCulloch, aveva preferito l’ingaggio come orchestrali nella registrazione del musical Jesus Christ Superstar. Lo aveva seguito solo il fidato tastierista Chris Stainton, suo braccio destro sin dal 1966.
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A Los Angeles il manager Dee Anthony gli prospetta un tour ”lampo” da iniziare entro pochi giorni e da portare a termine in meno di 3 mesi, con la scusa di non incorrere in problemi inerenti a permessi di lavoro. In realtà Cocker aveva firmato un contratto a suo nome e non a nome del gruppo immediatamente dopo Woodstock, che prevedeva il buon fine dello stesso entro l’estate 1970.
C’è quindi molta fretta e molta pressione. Cocker da grande e serio professionista non si tira indietro e

dopo averne parlato con Stainton, propone di contattare il pianista e arrangiatore Leon Russell che aveva numerose amicizie tra i session men di Los Angeles. ll pianista accetta a patto però che la direzione artistica e la scelta dei musicisti fosse suo appannaggio, ed imbastisce immediatamente una formazione di una decina di musicisti e coristi che inizia subito a provare negli studi di Hollywood della A&M, l’etichetta statunitense di Cocker. Già nella prova del 17 marzo la banda è in grado di registrare e dare alle stampe un primo singolo, “The Letter/ Space Captain”.

Questo “baraccone” è composto da 36 persone fra musicisti, 3 tecnici audio, due segretarie, 3 tecnici, managers, moglie, amanti, vari figli e animali erranti. Il nome scelto da Cocker lo descrive perfettamente: Mad Dogs & Englishmen.

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Il Tour parte il 20 marzo 1970 a Detroit. Il 27 e 28 Marzo 1970 al Fillmore East di New York City la band tiene due memorabili concerti che forniranno il materiale per il doppio album dallo stesso nome.
Dopo un ultimo trionfale concerto a San Bernardino, il 16 Maggio 1970 la compagnia si scioglie. 

I rapporti tra Cocker e Russel furono inizialmente idilliaci. Ma con il passare del tempo l’ego debordante di Russel che vedeva se stesso come il vero fulcro di tutta l’operazione con una band composta interamente da suoi amici, incrinò il loro rapporto. A Russel va comunque dato il merito di essere stato il “domatore” di questo “baraccone” e di aver guidato con maestria, non facile compito, l’eterogenea formazione. Da lui diretti suonarono: Chris Stainton all’organo e al piano, Don Preston alla chitarra ritmica, Carl Radle al basso, Jim Gordon e Jim Keltner alle batterie, Chuck Blackwell e Sandy kenikoff alle percussioni, Bobby Torres alle congas, Jim Price alla tromba, Bobby Keys al sax tenore. Il coro era composto da : Rita Coolidge, Claudia Linnear, Daniel Moore, Donna Weiss, Pamela Polland, Matthew Moore , Danna Washburn, Nicole Barclay, Bobby Jones.
Fu un’esperienza esaltante ma dai risultati traumatici. In una intervista Cocker ha dichiarato: “ dopo il tour mi rifugiai in una villa di Laurel Canyon e ci rimasi praticamente per tutto il resto dell’anno, completamente fuso e schifato dalle macchinazioni cui ero stato sottoposto e dalle pressioni subite. Il piacere di quel tour lo avrei riscoperto solo anni dopo guardando per la prima volta da solo il film che per anni mi ero rifiutato di vedere. Poi, alla fine dell’anno, feci le valigie e volai a casa a Sheffield dai miei genitori per cercare di tornare a essere un uomo qualunque”

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Il disco, ma soprattutto il film catturano l’essenza di quel 1970, un inno ai valori che il movimento giovanile stava cercando di perseguire: libertà e tanto sesso, droga e rock and roll. Uno stile di vita che in realtà stava già scomparendo, quello degli hippie e dei grandi raduni open air che avevano costituito un grande sogno collettivo.

La dirompente carica che ancora oggi l’ascolto dell’album regala, una delle testimonianze più belle e “pure” dell’epopea dei live album, sono uno dei tasselli fondamentali su cui si è costruita la leggenda del rock e costituisce indubbiamente uno degli apici della carriera del suo straordinario interprete, il grande Joe Cocker.

md09.jpgHo trovato su 'AllMusic" un commento di Linda Wolf che in quel tour fu una dei due fotografi ufficiali, che allego perchè esprime bene quello spirito.
"Una delle esperienze più belle della mia vita è stata partecipare al JCMD&E Tour, documentarlo ed essere uno dei circhi itineranti. La libertà che avevamo tutti di essere noi stessi e la libertà e il permesso che avevo di fotografare da qualsiasi posto volessi. Era tutto ciò che quei tempi rappresentavano: libertà, e tanto sesso, droga e rock and roll. Ma più di tutto questo c'era la musica e la voce di Joe. Joe ha dato il 1000%, ha dato tutto quello che aveva in ogni esibizione, così come tutti i musicisti e i cantanti. Eravamo tutti ispirati da Joe e, naturalmente, Leon era il direttore d'orchestra, così talentuoso di suo. I due mesi del tour e l'album e il film che ne sono derivati ​​hanno catturato l'essenza del 1970, che stava esplodendo."

Il tour venne filmato e ne venne tratto l'omonimo film-concerto diretto da Pierre Adidge, distribuito nelle sale cinematografiche nel 1971. Per chi avesse avuto la fortuna di vederlo esprime visivamente tutto quanto precedentemente descritto.

 

Il “Lato Oscuro”

Da Un’intervista a “Rolling Stones” di Chris Stainton

“Hai un ricordo preferito di quel tour?
Non è stato grandioso come si pensa. C’erano tante droghe, troppe. C’era gente che dava la droga a Joe tutto il tempo, incasinandolo. Non ho bei ricordi, ma di concerti belli ne abbiamo fatti, come le due sere al Fillmore East.”


Il prezzo pagato da Cocker fu altissimo. Da quel tour ne uscì psichicamente e fisicamente distrutto. Anche la sua carriera dopo poco ebbe un tracollo per i continui abusi di droga e di alcool.  Fino alla rinascita nei primi anni ’80.


Proverò a descrivere il disco come fosse un film, privilegiando le immagini.

Retro copertina - Tracce, Crediti
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Gatefold interno
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immagini in alto
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immagini a sinistra
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immagini a destra
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testo al centro
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fotografia centrale
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testo in basso
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Proposte Video dal Film (clic the pic)

 

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  Honky Tonk Women

 

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  Cry Me A River

 

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  Feelin' Alright

 

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  Space Captain

 

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  The Letter

 

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  Delta Lady

 

Autore : Giorgio Gotti, Feb/2025