Queste parole della canzone 'La
radio' di Eugenio Finardi del 1976 sono ancora attuali dopo quasi
cinquant'anni.
In effetti, la radio è uno dei pochi
strumenti ancora in auge che ha caratteristiche tecniche praticamente identiche
rispetto all'epoca in cui è stata inventata, nella seconda metà dell'ottocento
(un altro ovviamente è il giradischi, hardware prediletto da noi attempati
musicomani).
Certo, la radio ha subito molte
evoluzioni tecnologiche nel corso degli anni: dalla trasmissione in onde medie
(AM) alla modulazione di frequenza (FM) fino alla più recente radio digitale
(DAB).
Ma le caratteristiche di base di un
apparecchio radio restano le stesse, tanto è vero che ancora oggi si può
ascoltare una radio in AM (anche se le trasmissioni sono ormai ridotte ad un
numero molto limitato), per non parlare dell'FM tuttora in auge, nonostante
l'avvento della radio digitale.
Volendo fare un paragone con
l'apparecchio di trasmissione principe delle case di tutto il mondo, il
televisore, è evidente come il digitale abbia completamente soppiantato la TV
analogica, annullando del tutto la vecchia modalità legata alla ricezione
tramite antenna e rendendo impossibile l'utilizzo di un vecchio televisore
(salvo dotarlo delll'apposito decoder).
Mentre invece possiamo ancora
ascoltare la radio da un vecchio apparecchio a valvole del 1930 o da una
radiolina portatile a transistor del 1960. Indubbiamente la qualità
dell'ascolto è quella che è, ma questo è un altro discorso.
E, come avvenne con Radio Londra
negli anni bui della seconda guerra mondiale, non dimentichiamoci che la radio
ci potrà salvare la vita quando, in un futuro speriamo distopico, qualche pazzo
stratega deciderà di bloccare la rete Internet e ci taglierà fuori da ogni tipo
di comunicazione con il resto del mondo: fortunatamente però nessuno ci potrà
impedire di ascoltare e trasmettere notizie, messaggi e Musica tramite le
vecchie care immortali frequenze radio.
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