Nel mio precedente
articolo in questa rubrica ho parlato delle Enciclopedie, simbolo di elevazione
sociale per le famiglie italiane alla fine degli anni sessanta. In quegli anni la
letteratura per bambini aveva una produzione nemmeno lontanamente paragonabile
a quella sviluppatasi negli anni a venire. Per noi bambini la lettura di
Conoscere, con le sue tavole a colori, era scoprire tante cose interessanti.
Qualche anno dopo
avremmo letto avidamente (molto ma molto più avidamente) altre pubblicazioni
che ci facevano scoprire la cosa più interessante in assoluto. Il sesso.
Il periodo è quello
delle medie, fine anni '60.. Ricordo in terza quando vidi per la prima volta quella misteriosissima
cosa chiamata “figa”. Non dal vivo, beninteso. Fu Pizzorni, che era
fisicamente più maturo e abitava dai “Capannoni”, che un giorno ci rese edotti. Arrivando a scuola una
mattina, in lontananza notai un capannello di miei compagni. Mi feci a fatica
largo nella calca e vidi Pizzorni che aveva in mano due grandi fotografie in
bianco e nero che assolutamente non lasciava toccare a nessuno. Dopo lunghe
insistenze ottenni il permesso di vederle anch’io. Una foto ritraeva una coppia
che “chiavava” e l’altra una ragazza sdraiata a letto, nuda con le gambe aperte.
Che
emozione vedere la tanto vagheggiata “figa”. Devo dire che non vidi poi
molto: le foto erano prese da lontano e Pizzorni mica te le faceva
studiare da
vicino per il tempo che ognuno di noi avrebbe voluto. Ma finalmente ora
sapevo
che l’oggetto misterioso esisteva e potevo anche dire di averla vista.
Da quel momento Conoscere fu sostituita da altri tipi di pubblicazioni
che oltre al loro
contenuto avevano il fascino del proibito in quanto erano classificate
come “riviste
per adulti” e mica tutti gli edicolanti te le vendevano.
Caballero, Le Ore, ABC,
Play-Boy, Play-Men, e tante altre, fedeli compagne degli anni della nostra
adolescenza. E purtroppo per colpa loro molti di noi, i più studiosi, in seguito dovettero
mettersi gli occhiali.
Considerazione finale
su “mala tempora currunt”. Era meglio scoprire il sesso da queste
riviste, oggi considerate roba da educande, o come faranno i miei nipotini
avere accesso tramite internet ed il cellulare ad ogni perversione e nefandezza
che con il sesso non c’entrano niente, e ciò non da adolescenti
ma da
bambini ?
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