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LETTERATURA

L'ENCICLOPEDIA


Anni ’60 periodo di enormi cambiamenti per l’Italia. E’ il grande boom, il passaggio da un paese di straccioni ad una potenza economica. Periodo di grandi promesse e lotte, di grandi speranze e delusioni, di grandi trasformazioni sociali. Molta parte del paese passa dalla miseria nera ad un certo benessere, passa dalla campagna alla città. Le persone aspirano a far parte del ceto borghese e molti sono i simboli di questa elevazione sociale: gli elettrodomestici, la televisione, l’automobile. Ogni famiglia che si rispetta deve avere questi simboli di modernità tra i quali non poteva mancare l’Enciclopedia. Quando ci siamo sposati (fine anni ’70) ed abbiamo messo su casa, io e mia moglie abbiamo portato con noi le nostre cose tra cui quelle attinenti la “cultura”. Eventuali quadri, i dischi, i libri e .. le Enciclopedie. Ci siamo trovati ad avere due Enciclopedie CONOSCERE e due Enciclopedie MOTTA. Entrambe le nostre famiglie ce le avevano comperate.
Conoscere è stata l’enciclopedia con cui le famiglie acculturavano i bambini e la Motta quella con cui acculturavano (o pensavano di) sé stessi ed i figli adolescenti. L’enorme cambiamento avvenuto negli ultimi anni è misurabile anche dal fatto che oggi questi due oggetti non solo non esistono più, ma non hanno alcun valore sul mercato del libro usato. Internet se li è mangiati.

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Mio suocero che aveva fatto la vera fame diceva “as butà via gnenta” e riferendosi alle abitudini di me e mia moglie aggiungeva “vueter sì di American”  Memore di questi insegnamenti nel mio capiente garage usato come ripostiglio conservo tantissime cose tra cui le Enciclopedie. Sicuramente i miei figli le porteranno in discarica.
Il peso della cultura .. sono pesantissime, specialmente la Motta.
Ogni tanto le sbircio. Conoscere mi fa tenerezza, spiegava il mondo con coloratissimi disegni che oggi trovo molto naif. La Motta ha invece il fascino dell’austera impaginazione, con testo e immagini in bianco e nero rigidamente incolonnate. Una cosa che mi ha sempre colpito è la nomenclatura stampata sul bordo. Non c’è volume “A”, volume “B” e via dicendo. Ma ‘A-Bli’, ‘Blo-Cos’, ‘Cot-Fram’ ecc. Ancora oggi ne rimango stupito e rileggo sempre tutta la sequenza, fino a ‘Spag-Zyg’, ultimo volume. Fantastico.
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Autore : Giorgio Gotti