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Single TOP 25


Taras's



1 - premessa

 

2 - Andrea's Top25

 

3 - Giorgio's Top25

 

4 - JJ's Top25

 

5 - Stefano's Top25

 

6 - Taras's Top 25

 

7 - conclusioni

 
Elenco
  1. Tutta Mia la Città - EQUIPE 84

  2. Piccola Città - FRANCESCO GUCCINI

  3. Azzurro - PAOLO CONTE (poi Celentano)

  4. La guerra di Piero - FABRIZIO DE ANDRÉ

  5. Jazz - FRANCESCO DE GREGORI

  6. Naviganti - IVANO FOSSATI

  7. Alla Fiera dell’Est - ANGELO BRANDUARDI

  8. Please Please Me - BEATLES

  9. A Day in the Life - BEATLES

  10. My Girl - MAMA’S AND PAPA’S (e già dei Temptations)

  11. Bye Bye Love - SIMON AND GARFUNKEL

  12. I Am a Rock - SIMON AND GARFUNKEL

  13. When I Was Young - ANIMALS

  14. Strange Days - DOORS

  15. Light my Fire - DOORS

  16. The Sun is Still Shining - MOODY BLUES

  17. Hard to Share - JOHN MAYALL

  18. The Times Are A-Changing - BOB DYLAN

  19. All Along the Watchtower - BOB DYLAN

  20. Roll Right Stoned - TRAFFIC

  21. No Pussyfooting - FRIPP & ENO

  22. Satisfaction - ROLLING STONES

  23. Ghetto Raga - THIRD EAR BAND 

  24. Beanfields - PENGUIN CAFÈ ORCHESTRA

  25. Aurora - OREGON


Note

I 25 brani per cominciare e finire.
“Tutta Mia la Città
“ dell’ Equipe 84. Scelgo solo questa della mia cosiddetta adolescenza fatta di frustrazioni, di sogni e desideri mai realizzati. Solo in seguito ho saputo della sua origine inglese “Blackberry Way”.
Piccola città di Francesco Guccini: ‘Bastardo posto io ti ho compreso …  fra la via Emilia e ‘l West….’ e sono decisamente di più le vicinanze che le lontananze con le parole di quella canzone.
Per quanto riguarda le “Italiane “ dimenticando, fortunatamente, Sanremo, salvo ciò che giudico un piccolo capolavoro del ‘68,
Azzurro” (Conte poi Celentano), che le batte tutte, una bella descrizione di vissuto di un pezzo di italiani e di Italia.
Un omaggio a De Andrè con la canzone fra le più belle, se non la più bella fra quelle pacifiste che andava la maggiore nelle serate passate in stanze studentesche. Bastava una chitarra e qualcuno che facesse da accompagnamento ritmico (se ne aveva voglia):
La Guerra di Piero”. Poi due chicche che ho molo amato, dagli anni novanta, una immagignifica del 'principe' De Gregori  Jazz eNaviganti di Ivano Fossati, un tenero e malinconico epitaffio sulla mia generazione. Infine non può mancare “Alla Fiera dell’Est” di Angelo Branduardi.
Please Please Me è stata per me uguale alla sveglia che si sente in A Day in the Life. E’ come aprire gli occhi e per incanto rimanere estasiati del mondo che ti si para intorno, grazie Beatles.
Più in la ho fatto la conoscenza del mito americano, questa volta non di terza, ma almeno di ‘seconda mano ’ e perché no, in seguito, anche di ‘prima’, con i viaggi ed i concerti. Ecco gli americani con i brillanti Mama’s and Papa’s (e già dei Temptations) con l’indimenticabile
May girl ed i sublimi Simon and Garfunkel di, per sceglierne 2 :Bye Bye Love” e I Am a Rock . Brani così detti della ‘sfiga’, ma a volte anche vissuti con ‘funerea‘ allegria, il viatico per i cuori solitari (mollati ) che vi si crogiolano.
Ho incontrato una specie di rock-blues, gli Animals, mi piaceva il loro sound, volendo somigliava più di qualunque altro che avessi conosciuto, in seguito, a quello dei Doors. Non citerei una tra le più famose (quali "The House of the Raising Sun", o "Dont Let Me Be Misunderstoud“ ed altre ), ma
When I Was Young una canzone triste che però mi piaceva.
Dei Doors scelgo
Strange Days, brano che forse mi si addiceva, in un unico LP a disposizione di un vecchio giradischi in quell’appartamento semi-vuoto dove io aspettavo, e poi Light my Fire per quello che è.
Moody blues, un bel trip con le risonanze indianeggianti da Sitar in The Sun Is Still Shining” da ‘To Your Children….. ‘, in compagnia, pure, di un Sik (Pushpinder Sing detto Puscy) ed una parola criptica che veniva pronunciata spesso: Guantanamera.
Dall’iper ascoltato John Mayall di ‘The Turning Point' e, unico disco, per ben 3 volte comprato (2LP 1 CD) ci metto il sax e la voce di Hard to Share. Del 'menestrello' c’è un brano che mi ha sempre lacerato il cuore e catturato la mente: dal primo Dylan ecco a voi The Times are A-Changing”: sono il sogno e l’utopia che stanno per materializzarsi. E poi All Along the Watchtower” per le sue implicazioni letterarie (vedi Buzzati nel ‘deserto dei tartari‘ e Coetzee in ‘Aspettendo i barbari’ ) e profetiche. Non possono mancare i Traffic, con le loro atmosfere ‘fumose’ e languide, dei quali scelgo Roll Right Stoned”, se li avete ascoltati, qui o altrove, potete capire perchè.
Robert Fripp e Brian Eno li cito insieme perché con pochi altri hanno aperto la via verso un nuovo mondo. Vada per “No Pussyfooting”.
Ma non dimentico i Rolling Stones di
”Satisfaction” per altro molto ballato (twist ?). Per i patiti come me di questo brano consiglio la versione dei Tritons, gruppo nostrano Temporaneo. Si passa dalla quasi incazzatura dell’originale alla scazzatura quasi disperata della cover.

E per finire alcune ‘cosine‘ carine e importanti per la loro originalità: Third Ear Band “Ghetto raga”; Penguin Cafè Orchestra ”Beanfields” da When Rome.
E per fiinire gli Oregon, spesso noiosetti, ma con quella perla di “Aurora”.
Chiedo scusa ai Pink Floyd ed ai King Crimson sopratutto (e ad altri), ma qui devo discernere fra i brani e non sugli albums o sulle ‘opere complete’.


Autore : Taras, Dic/2024