I 25 brani per cominciare e finire.
“Tutta Mia la Città“
dell’ Equipe 84. Scelgo solo questa della mia cosiddetta adolescenza
fatta di frustrazioni, di sogni e desideri mai realizzati. Solo in
seguito ho saputo della sua origine inglese “Blackberry Way”.
“Piccola città“ di Francesco
Guccini: ‘Bastardo posto io ti ho compreso … fra la via Emilia e ‘l
West….’ e sono decisamente di più le vicinanze che le lontananze con le
parole di quella canzone.
Per quanto riguarda le “Italiane “ dimenticando, fortunatamente,
Sanremo, salvo ciò che giudico un piccolo capolavoro del ‘68,
“Azzurro”
(Conte poi Celentano), che le batte tutte, una bella descrizione di
vissuto di un pezzo di italiani e di Italia.
Un omaggio a De Andrè con la canzone fra le più belle, se non la più
bella fra quelle pacifiste che andava la maggiore nelle serate passate
in stanze studentesche. Bastava una chitarra e qualcuno che facesse da
accompagnamento ritmico (se ne aveva voglia):
“La Guerra di
Piero”. Poi due chicche
che ho molo amato, dagli anni novanta, una immagignifica del 'principe'
De Gregori
“Jazz”
e
“Naviganti “ di Ivano Fossati,
un tenero e malinconico epitaffio sulla mia generazione. Infine non può
mancare “Alla
Fiera dell’Est” di Angelo Branduardi.
“Please Please Me“ è stata per
me uguale alla sveglia che si sente in
“A Day in
the Life”.
E’ come aprire gli occhi e per incanto rimanere estasiati del mondo che
ti si para intorno, grazie Beatles.
Più in la ho fatto la conoscenza del mito americano, questa volta non
di terza, ma almeno di ‘seconda mano ’ e perché no, in seguito, anche
di ‘prima’, con i viaggi ed i concerti. Ecco gli americani con i
brillanti Mama’s and Papa’s (e già dei Temptations) con l’indimenticabile
“May girl” ed i sublimi
Simon and Garfunkel di, per sceglierne 2 :”Bye Bye Love” e
”I Am a Rock” .
Brani così
detti della ‘sfiga’, ma a volte anche vissuti con ‘funerea‘ allegria, il
viatico per i cuori solitari (mollati ) che vi si crogiolano.
Ho incontrato una specie di rock-blues, gli Animals, mi piaceva il loro
sound, volendo somigliava più di qualunque altro che avessi conosciuto,
in seguito, a quello dei Doors. Non citerei una tra le più famose (quali
"The House of the Raising Sun", o "Dont Let Me Be Misunderstoud“ ed
altre ), ma
“When I Was Young” una canzone triste
che però mi piaceva.
Dei Doors scelgo
“Strange Days“, brano che forse mi si
addiceva, in un unico LP a disposizione di un vecchio giradischi in
quell’appartamento semi-vuoto dove io aspettavo, e poi
“Light my Fire” per quello che è.
Moody blues, un bel trip con le risonanze indianeggianti da Sitar in
“The Sun Is Still
Shining” da ‘To Your Children….. ‘, in
compagnia, pure, di un Sik (Pushpinder Sing detto Puscy) ed una parola
criptica che veniva pronunciata spesso: Guantanamera.
Dall’iper ascoltato John Mayall di ‘The Turning Point' e, unico disco,
per ben 3 volte comprato (2LP 1 CD) ci metto il sax e la voce di
“Hard to Share”. Del 'menestrello' c’è un brano
che mi ha sempre lacerato il cuore e catturato la mente: dal primo Dylan
ecco a voi
“The
Times are A-Changing”:
sono il sogno e l’utopia che stanno per materializzarsi. E poi
“All Along the
Watchtower”
per le sue
implicazioni letterarie (vedi Buzzati nel ‘deserto dei tartari‘ e
Coetzee in ‘Aspettendo i barbari’ ) e profetiche. Non possono mancare i
Traffic, con le loro atmosfere ‘fumose’ e languide, dei quali scelgo
“Roll
Right Stoned”,
se li avete ascoltati, qui o altrove, potete capire perchè.
Robert Fripp e Brian Eno li cito insieme perché con pochi
altri hanno aperto la via verso un nuovo mondo. Vada per “No
Pussyfooting”.
Ma non dimentico i Rolling Stones di
”Satisfaction”
per altro molto ballato (twist ?). Per i patiti come me di questo brano
consiglio la versione dei Tritons, gruppo nostrano Temporaneo. Si passa
dalla quasi incazzatura dell’originale alla scazzatura quasi disperata
della cover.
E per
finire alcune ‘cosine‘ carine e importanti per la loro originalità:
Third Ear Band “Ghetto
raga”; Penguin Cafè Orchestra
”Beanfields” da When Rome.
E per fiinire gli Oregon, spesso noiosetti, ma con quella perla di “Aurora”.
Chiedo scusa ai Pink Floyd ed ai King Crimson sopratutto (e ad altri),
ma qui devo discernere fra i brani e non sugli albums o sulle ‘opere
complete’. |