Negli
anni ’70 la musica era inversamente proporzionale alle nostre finanze. Musica
buona a non finire, soldi molto pochi. Quindi conoscere altre persone con la
stessa passione con cui potersi scambiare dischi era un obiettivo perseguito
con determinazione, come dei cercatori d’oro. Vorrei quindi nella serie di
ricordi su cui ultimamente sto scrivendo, parlare anche di chi fuori dalla
“confraternita” è stato coinvolto in questa ricerca.
Iaures. Veniva da Sant’Ilario
d’Enza. Reggio Emilia terra dai nomi impossibili: Wilmer, Vimer, Leris, Loris,
Iller, per dirne alcuni anche se Iaures resta il massimo, irraggiungibile. Per
alcuni anni ha partecipato ai nostri incontri serali e scambiato dischi. Aveva
gusto, ad esempio fu lui a farmi sentire “Pipe Dream” di Alan Hull. Alto, con
gli occhiali rettangolari somigliava a Peter Fonda. Aveva anche la morosa di
Parma. Una volta il Bobo gli chiese se avrebbe portato la morosa ai concerti.
Con una frase rimasta negli annali lui rispose molto stupito “ma sei matto?
Lei è una ragazza seria”. E ancora non si parlava di canne.
Piero. Più grande di noi, già
sposato, con un lavoro fisso. Per questo, e non solo per la barba, decisamente
più serio. Molto esperto di country-rock ne possedeva una importante collezione
che noi bramavamo di farci prestare. Ma lui saggiamente era di manica stretta ed
i nostri dischi di musica rock/prog/folk ecc
non gli interessavano… Da cosa
capisci il vero collezionista? A parte seguire fedelmente una ben precisa tematica,
una volta disse, riguardo un album: “qui ci sono i fiati; che io non sopporto”.
Ma lo aveva comperato lo stesso.
Sergio. Faceva coppia con
Piero ed era quello che si dice un bravo ragazzo, scomparso purtroppo molto
presto. Non era molto esperto ma curioso e quindi a volte comperava cose che
non gli piacevano che poi regalava agli amici. “Diamond Head” di Manzanera l’ho
avuto da lui. Di origini umili era probabilmente cresciuto in orfanotrofio o
simili. Una volta parlandone disse: “Atorchè infansia abandoneda, l’era
infansia bastoneda.”
Snoopy. Alle superiori nessuno
era un patito di musica. La ascoltavano alla radio o alle feste, qualcosa ne
sapevano, ma di comperare dischi in modo continuativo niente e quindi neppure
scambiarli con altri per ascoltarli. A parte Alfonso, con cui fummo amici per
davvero, a scuola che amasse la musica ne conobbi solo un altro. Piccolino di
statura con un gran nasone, aveva due grandi passioni: il CB e Santana. A me
del CB non me ne poteva fregare di meno, ma riguardo a Santana lui ne possedeva
l’opera omnia. Da bravo gaglioffo dopo lunga anticamera riuscii a farmi
invitare a casa sua, con la scusa che ero curioso di vedere come funzionava il
CB. Solo la seconda visita riuscii a farmi “sganciare” gli LP di Santana che mi
mancavano. Per la musica questo ed altro.
Il
finto Punk.
Nei primissimi tempi del punk conobbi di striscio un ragazzo che di punk non
aveva niente. Collezionava. Collezionava qualsiasi vinile relativo alla musica
punk che custodiva in apposite buste di platica che si era fatto appositamente
fare. Quel tipo di musica non gli piaceva, lo faceva solo perché era convinto
che un domani la sua collezione avrebbe avuto un gran valore. Allora, io sono
un collezionista nato, non vi elenco i generi di cose in cui ho speso fortune,
spesso in modo ossessivo e compulsivo come fanno i veri collezionisti. Ma l’ho
sempre fatto di cose che mi piacevano!!
L’inavvicinabile
Una
volta un amico mi raccontò che aveva un suo cugino (o forse amico, mah) che
possedeva una immensa collezione di LP. Quasi diecimila, di tutti i generi ma
specialmente rock. Fu come dire ad un cercatore d’oro di aver visto una pepita
nel terreno. Chiesi di farmelo conoscere. Poi il mio amico mi disse di
averglielo detto ma che la risposta era stata evasiva …ma, forse, non so.. Chiesi
di insistere e fargli presente che anch’io ero un grande appassionato e che gli
avrei fatto ascoltare volentieri i miei dischi. La risposta fu un secco NO. Allora
ne fui offeso. Ripensandoci ma a quello là dei miei scarsi 100 LP di allora
cosa gliene poteva interessare? Comunque stronzo.
A
proposito di
Un
paio di volte mi è capitato di conoscere, non fare amicizia, ma semplicemente
conoscere persone con cui entrando nell’argomento musica si scopriva che erano
discretamente competenti ed anche buoni collezionisti. Allora io come un bravo
Mormone in cerca di adepti parlavo delle virtù del nostro gruppo di amici
grandi intenditori che si scambiava dischi, narrando che avevo scoperto grazie
a ciò quel gruppo o quell’altro. Come quelle che ce l’hanno solo loro l’inevitabile
risposta era: “grazie non mi interessa”.
I
casuali
Ci
sono poi state le scoperte occasionali. Una delle prime cose che guardavo
quando andavo a casa di nuovi amici era se avevano dei dischi. Era sempre una
gioia conoscere qualcuno che, pur non essendo un amante della musica possedeva
qualche disco interessante ed era così cortese da prestartelo. Ricordo un rarissimo
ed introvabile live dei Canned Heat. Chiesi se me lo vendevano. “Non mi piace,
ma è stato un regalo..” Va bè almeno l’ho registrato.
I
mai più
A
prestare è generalmente andata sempre bene. Quando lo scambio avviene tra
appassionati la cura del disco è reciproca. Qualche rara volta è capitato
l’opposto e con ovvia interruzione della collaborazione. C’era il moroso della
cugina di mia moglie, mio omonimo, grande esperto e dai gusti comuni. Era di
Milano e ogni tanto capitava a Parma. A parte che quando un disco sta lontano
da casina per qualche mese il cuore si stringe, al primo scambio dopo diversi
mesi i dischi ritornarono con le copertine tutte rovinate, Siamo rimasti
amici, ma non più come prima.
Ripensandoci
Prima
ho definito stronzi quelli che non prestavano i dischi. Ebbene in un paio
d’occasioni mi viene in mente di esserlo stato anch’io. La prima con uno che
aveva anche dei dischi interessanti ma mi stava proprio sulle palle. In questo
caso ammetto di essere venuto meno ai miei doveri di missionario del verbo
rock. La seconda volta il mio compagno di classe Andrea, vedendo i miei dischi
(allora pochini ma buoni) tutto entusiasta mi disse.”me li presti? Anche a me
piace la musica”. E che dischi hai? “Ho tutti i dischi di Cochi e Renato”. Ma
veramente .. mia mamma non vuole che li presti. Va ben tutt !!
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