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Quella volta che ho (quasi) visto i Beatles |
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Con
Claudio e Betta ci siamo finalmente rivisti
dopo tanto tempo. Claudio è una persona splendida, uno di quegli amici
che dice
grazie anche quando glie ne viene a lui. Come sempre mi ha portato del
vino,
specialmente il prosecco che imbottiglia personalmente e di cui vado
matto. Avevamo tante cose da raccontarci, ed io gli ho parlato del
sito,
chiedendogli qualche ricordo legato alla musica. E’ uscito un racconto
meraviglioso che ho pubblicato immediatamente. La mia amatissima mamma mi ha fatto i piedi
buoni e a me piaceva tanto giocare al pallone. All’oratorio tutti non correvano
dietro la palla, ma dietro a me con la palla. Infatti a quattordici anni nel
1959, venni scelto dalle giovanili del Milan. Esaltante ma mica facile. Il
primo anno andavo ad allenarmi a Milano due volte la settimana: finita la
scuola prendevo la bici, andavo in stazione e poi in treno a Milano. L’anno
dopo mi trasferii definitivamente a Milanello. Era bello essere nel Milan ma
dura lontano da casa. Ho tanti ricordi di quel periodo. Tra i più belli Nils
Liedholm, che era l’allenatore delle giovanili. Molti anni dopo quando allenava
la Roma venne a giocare a Parma. Andai a trovarlo negli spogliatoi insieme a
mio figlio piccolo. Appena mi vide mi accolse a braccia aperte esclamando:
“Grande Orlandini ! quanti gol hai fatto nelle mie squadre”. E’ bastata
l’espressione di mio figlio per ripagarmi dei tanti anni di sacrifici. Un altro
bel ricordo era quando Bruno Mora, allora grande stella del calcio italiano, mi
dava un passaggio a casa con la sua duetto spyder. Ci accomunava l’essere di
Parma e ci accomunò purtroppo avere la carriera stroncata da un grave
infortunio. Ma in quei primi anni ’60 il futuro era ancora roseo ed il calcio,
sebbene molto impegnativo dava grandi soddisfazioni. Ed è una di queste che
voglio ricordare. |
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Autore : Claudio Orlandini 06/06/2021 | ||
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