Joni
Mitchell, icona della West Coast, raffinata cantautrice di origini canadesi la
cui produzione musicale, nel corso di almeno due decenni, ha raggiunto vette di
lirismo, di stile e di originalità tuttora ineguagliate, voleva fare la
pittrice. “I
was a painter derailed by the circumstances” (“Sono stata una pittrice
fuorviata dagli avvenimenti”) ha dichiarato in diverse occasioni, facendo anche
capire di essere approdata alla musica come sbocco temporaneo della sua
creatività prevalentemente pittorica.
Dotata
di notevole estensione vocale, che le ha permesso di creare uno stile
interpretativo unico, padroneggia il pennello con analoga fluidità per creare
visioni su tela e su carta complementari alle sue canzoni. Della
sua immensa produzione musicale, ben 21 album riportano in copertina un suo
quadro o una sua foto.
Joni
è una artista a tutto tondo: il mezzo utilizzato (chitarra o pennello,
pianoforte o acquarello) è funzionale alla sua espressività e alla creazione
del momento.
Non
ha mai avuto paura di mettersi a nudo, nelle sue canzoni (come nel meraviglioso
album ‘Blue’ del 1971 che è una intima confessione delle sue paure, delle sue
debolezze e delle sue delusioni amorose) e nei suoi quadri e disegni (come
quando raffigura se stessa in autoritratti talvolta impietosi).
E
nella foto del risvolto di copertina del suo album capolavoro ‘For the Roses’
del 1972 si metterà davvero a nudo, forse per non lasciar alcun dubbio sulle
sue intenzioni.
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