Ascoltare per credere.
Il disco inizia con l’annunciatore del
Fillmore, Michael Ahren, che introduce il concerto dicendo “Ok, the Allman Brothers" Dopo questo laconico
annuncio ci sono quaranta secondi di assoluto godimento musicale, l’inizio di
Statesboro Blues in cui la slide di Duane Allman esprime alla perfezione la
musica che amo.
Fatta questa doverosa premessa, siamo qui per
parlare della copertina. L’album è considerato uno dei migliori live della
storia del rock, e la copertina lo descrive perfettamente.
Non fidandosi, la band non volle delegare alla
casa discografica la realizzazione della copertina. Il progetto iniziale avrebbe dovuto raffigurare
il gruppo ritratto davanti al Fillmore East con i nomi dei vari membri impressi
sopra le teste, ma non piacque.
Può sembrare che la foto sia stata realizzata
davanti al Fillmore ma in realtà il fotografo Jim Marshall la scattò
di mattina presto a casa della band a Macon in Georgia. Un aneddoto
racconta che durante la seduta fotografica, Duane vide dall’altra parte della
strada un suo amico spacciatore, corse verso di lui, prese un sacchetto
di cocaina, tornando poi a rimettersi in posa come se nulla fosse accaduto.
Ciò sarebbe il motivo dell'ilarità generale immortalata nella foto che poi fu
scelta. Altre note curiose sono che Marshall scrisse il titolo dell'album su
una delle casse di strumentazione che erano appoggiate contro il
muro.
Per ringraziarli del lavoro svolto Duane volle che l'immagine
sul retro di copertina ritraesse i roadie del gruppo. Questi sono nella
stessa posa con 16 bottiglie di birra marca Pabst Blue Ribbon, regalo del
fotografo come ricompensa per aver trasportato la pesante attrezzatura della
band per la foto. E siccome uno dei roadie più amati
dal gruppo, Twiggs Lyndon, in quel momento si trovava in prigione, Duane ebbe
l’idea di aggiungere una sua foto nella copertina, facendola sembrare appesa in
alto al muro.
Nota – i loro nomi (da
sinistra a destra) : The Red Dog, Kim Payne, Joe Dan Petty, Mike Callahan,
Willie Perkins & Twiggs on the wall.
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