ROCK DREAMSi sogni infranti del rock |
|
E' l'anno 1974. Alcuni miti della musica rock stanno già
implodendo, a causa della troppa notorietà, dei troppi abusi e della troppa
pochezza di nuove idee. Nello stesso anno, il pittore/disegnatore belga Guy Peellaert
(1934-2008), insieme al giornalista rock inglese Nik Cohn (1946), pubblica, per
una piccola casa editrice di Londra, un art-book che diventa immediatamente un
libro “cult” per la massa di giovani fan del rock affamati di immagini dei
propri beniamini (sembra incredibile dirlo oggi, ma era davvero un'epoca in cui
le immagini erano una merce preziosa e rara). Il libro si intitola 'Rock Dreams – Under the Boardwalk'
('Sogni rock – Sotto la passerella') e, nonostante le aspettative di chi lo
sfoglia per la prima vota, non intende celebrare il mito, bensì la sua
decadenza, quel mito che sfila in passerella, ma che sotto di essa rivela le
peggiori pulsioni umane. Guy Peellaert si inventa uno stile personale e
riconoscibile, che, nello stesso periodo, applica anche nel disegnare alcune
copertine di album entrate nella storia della grafica del rock, come 'Diamond
Dogs' di David Bowie e 'It's Only Rock 'n' Roll'
degli Stones, entrambi del 1974. Successivamente produrrà anche i poster per
alcuni film mitici come 'Taxi Driver' e 'Paris,Texas'. In questo libro mette insieme le esperienze
dell'iperrealismo, allora molto in voga negli USA, con tecniche da collage;
produce le sue immagini partendo da foto ricavate dalle principali riviste
dell'epoca (come 'Life', 'Esquire', 'Playboy'), le decontestualizza per offrire
al lettore una vista inedita dei personaggi che raffigura: crea fantasie
rivelatrici che mettono in luce i fasti e le debolezze delle rock star,
accompagnandole con i testi spesso dissacratori di Nik Cohn. Il libro presenta una carrellata di immagini dei
principali personaggi del rock, a partire dai tempi eroici del blues, del soul
e del rock'n'roll anni 50 (come Hank Williams,
Elvis Presley, Bill Haley, Fats Domino, Aretha Franklin) fino ai primi
anni 70, quando il rock produce le sue star planetarie, molte delle quali
tuttora in attività. Come dicevamo all'inizio, era il 1974 e molti giochi del
rock'n'roll si erano ormai compiuti: Bob Dylan, partito come musicista
vagabondo e povero in canna, è diventato una superstar milionaria che gira
impellicciato in limousine. Il 'Club 27' (cosiddetto perchè riunisce tutti i
musicisti morti nel ventisettesimo anno di età) già offre agli spettatori il
più grande spettacolo del mondo ('The greatest show on earth') rappresentando
la tragica fine di Jim Morrison, Brian Jones, Janis Joplin e Jimi Hendrix. I Rolling Stones, che erano forse considerati all'epoca
come il male assoluto, sono fra quelli più impietosamente rappresentati: la
sequenza di immagini li vede, nell'ordine, come inveterati crapuloni, come
osceni travestiti, come nazisti pedofili, come viziosi consumatori di alcol,
droga e sesso, fino ad arrivare al duo Jagger-Richards che offrono un vuoto
spettacolo di sé stessi come attori di varietà e, finalmente, all'apoteosi
dell'uomo solo, Mick Jagger, che non vuole invecchiare ed è murato all'interno
del suo palazzo di specchi. Alcuni disegni resteranno per sempre nell'immaginario
collettivo degli amanti del rock: Simon e Garfunkel, pigiati nella folla
variegata della metropolitana di New York; i Velvet Underground in una buia
alba della grande metropoli; Rod Stewart, trattenuto da due gendarmi, come un
delinquente ed ubriacone qualunque; Crosby, Stills, Nash e Young in macchina
che si intrattengono con una provocante autostoppista lungo una immensa e
assolata autostrada californiana. Il libro si apre e si chiude con Frank Sinatra: nella
prima immagine un Sinatra divo è circondato da un cordone di poliziotti che lo
proteggono dall'entusiamo dei suoi fans, mentre il titolo di giornale recita
'Frankie goes Hollywood'; nell'ultima, emblematica immagine, Frank, ormai
attempato crooner, con un bicchiere di whisky in una mano e il microfono
nell'altra, brinda allo spirito autodistruttivo che da sempre alimenta i
protagonisti della scena rock. E la didascalia di questa immagine finale sembra
essere il motto dei visionari del rock di tutti i tempi: “Spero di morire prima
di invecchiare”. |
|||
|
|||
|
|||
Di seguito proponiamo alcune pagine del libro.
Cliccando sull'immagine si accede alla galleria che per ciascun
soggetto può essere anche composta da più tavole (il numero è indicato
tra parentesi) |
① Bob Dylan (2) |
② Club 27 (1) |
③ Rolling Stones (6) |
④ Simon & Garfunkel (1) |
⑤ Velvet Underground (1) |
⑥ Rod Stewart (1) |
⑦ CNS&Y (1) |
⑧ Frank Sinatra (2) |
|
Autore : Stefano Sorrentino, 11/07/2022 |
|